Varie città - 2 giugno 1949.
Celebrazione del terzo anniversario della giovane Repubblica Italiana.
Nel 1949, con l'ingresso dell'Italia nella NATO, si svolsero dieci celebrazioni in contemporanea in tutto il Paese.
Il Presidente Luigi Einaudi, agli Italiani : " Famiglia, Patria e Umanità "
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Finita la 2^ Guerra Mondiale, in Italia era necessario creare uno Stato che garantisse i diritti di tutti i cittadini.
Il 2-3 giugno 1946 si tenne, allora, il referendum istituzionale a suffragio universale che, per la prima volta, insieme ai cittadini maschi, portò alle urne le donne per decidere quale forma di governo dovesse avere il nostro Paese.
Le alternative erano due: Monarchia o Repubblica. Vinse quest’ultima, con 12.718.641 voti (54,3 %), contro i 10.718.502 (45,7%) che avrebbero voluto mantenere la monarchia.
Il Re Umberto II di Savoia, in carica solo dal 9 maggio, fu esiliato, ponendo in questo modo fine al dominio di Casa Savoia sul Regno d’Italia, iniziato dal 17 marzo 1861 (Unità d’Italia), passando per Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e, appunto, Umberto II di Savoia. Solo dopo 57 anni d’esilio, i Savoia sono potuti ritornare in Italia il 15 marzo 2003.
La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1948 in via dei Fori Imperiali, a Roma. All’epoca, il cerimoniale comprese la passata in rassegna delle forze armate in onore della Repubblica da parte del presidente della Repubblica. La manifestazione avvenne in piazza Venezia, di fronte al Vittoriano. A questo punto, dopo la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Luigi Einaudi, gli stendardi delle forze armate abbandonarono la formazione, percorsero la scalinata del monumento e resero omaggio al presidente con un inchino.
Nel 1949, con l’ingresso dell’Italia nella NATO, si svolsero 10 celebrazioni in contemporanea in tutto il Paese.
Nel 1961 la celebrazione principale della Festa della Repubblica non ebbe luogo a Roma ma a Torino, prima capitale dell’Italia unita. In quell’anno, infatti, si celebrava anche il centenario dell’Unità d’Italia.
A causa della forte crisi economica che attanagliava il Paese negli anni settanta, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n° 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del giorno festivo.
Nel 2001, su impulso dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 2 giugno ha abbandonato lo status di festa mobile, tornando ufficialmente ad essere giorno festivo a tutti gli effetti e la Festa della Repubblica, riassumendo la sua collocazione tradizionale.
Il 2 giugno, de facto, l’Italia celebra la nascita della nazione, esattamente come succede il 14 luglio in Francia con l’Anniversario della Presa della Bastiglia e il 4 luglio negli Stati Uniti, giorno in cui si ricorda quando, nel 1776, venne firmata la Dichiarazione d’Indipendenza.
In realtà già prima della Festa della Repubblica esisteva una festa nazionale italiana che si teneva la prima domenica di giugno (Festa dello Statuto Albertino).
Il 2 giugno è la festa di tutti gli italiani, in patria e all’estero; è la festa in cui ci stringiamo attorno al tricolore, forte dei valori e degli ideali che ci uniscono; è l’occasione per ricordare insieme, con senso civico e responsabilità, tutto ciò che fa parte del nostro passato: errori, successi, conquiste e sconfitte.
Il 2 giugno è un’occasione per riflettere. E’ il tempo sottratto alla normalità del quotidiano per rimarcare l’importanza e il valore della scelta repubblicana in quanto è sul percorso della parificazione civile, della concordia e dell’unificazione nazionale che si fonda la democrazia e si sono poste le basi della nostra Costituzione.