Linea del tempo 1789-1899
05/05/1789 | FRANCIA. Convocazione degli Stati Generali. La Francia era sull’orlo della bancarotta per molti motivi. Uno dei più evidenti erano le enormi spese sostenute dalla corte del re Luigi XVI in attività voluttuarie, inoltre la Francia aveva investito molto denaro per partecipare alla Rivoluzione Americana. Altri problemi erano: raccolti pessimi, epidemie ricorrenti e carestie che pesavano sulla crisi già iniziata. Per risolvere la situazione, il re Luigi XVI decide di privare Nobiltà e Clero dei propri privilegi finanziari attraverso una serie di riforme. Per ottenere il supporto necessario a fare la riforma, vengono convocati gli Stati Generali (non venivano convocati dal 1604). | Prova1 |
12/06/1789 | FRANCIA. Nelle strade di Parigi iniziavano a scoppiare i primi episodi di violenza, che davano di fatto il via alla Rivoluzione Francese. La Rivoluzione Francese segna la fine di istituzioni vecchie di secoli in Francia e non solo, come l’assolutismo e ciò che rimaneva del sistema feudale. La Rivoluzione Francese è stata anche il tentativo di realizzare ideali dell’Illuminismo come la sovranità popolare ed i diritti inalienabili. | prova1 |
17/06/1789 | FRANCIA. il Terzo Stato assume il nome di Assemblea Nazionale. Il Terzo Stato era uno dei ceti in cui era divisa la società francese prima della rivoluzione, chiamato così perché in ordine di importanza veniva dopo i primi due, ossia il clero e la nobiltà. Pur rappresentando il 98% dei francesi, il Terzo Stato poteva essere facilmente messo in minoranza dal veto degli altri due ordini. Il Terzo Stato chiede una rappresentanza più equa, ma non si riesce a trovare un accordo. | |
20/06/1789 | FRANCIA. Giuramento della Pallacorda. L’Assemblea Nazionale (il Terzo Stato), riunita nella sala della pallacorda, giura di non sciogliersi prima di aver ottenuto una solida riforma costituzionale. | |
27/06/1789 | FRANCIA. Luigi XVI è costretto a riconoscere l’Assemblea Nazionale Costituente, un’assemblea dove a contare sarebbero stati i voti singoli, “per testa”, e non per “stato sociale”. | |
14/07/1789 | FRANCIA. Assalto alla Bastiglia. Alcuni rivoltosi assaltano la Bastiglia, una fortezza che fungeva da carcere, in cerca di munizioni e polvere da sparo: questo evento, oggi commemorato in Francia attraverso una festa nazionale, è considerato da molti studiosi il vero e proprio inizio della Rivoluzione Francese. | |
04/08/1789 | FRANCIA. L’Assemblea Costituente adotta la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. Un pacchetto di riforme finanziarie molto avanzate, che andavano ad eliminare alcuni privilegi delle classi privilegiate: Nobiltà e Clero. | |
03/09/1791 | FRANCIA. La Francia adotta la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. La Costituzione viene adottata dalla Francia il 3 settembre del 1791. Riflette ancora alcune tra le posizioni più moderate dell’Assemblea Costituzionale. Iniziava tuttavia ad emergere l’insoddisfazione delle frange più radicali della Rivoluzione Francese, incarnate da pensatori come Robespierre e Danton, che ambivano ad una costituzione repubblicana, oltre che al processo pubblico di Luigi XVI. | |
01/08/1792 | FRANCIA. Luigi XVI viene arrestato. Una rivolta popolare, comandata dai Giacobini più estremisti, assalta la residenza reale di Parigi ed arresta il Re e tutta la sua famiglia. | |
25/09/1792 | FRANCIA. Viene proclamata la Repubblica Francese. L’Assemblea Legislativa viene rimpiazzata dalla Convenzione Nazionale, che proclama l’abolizione della monarchia e proclama la Repubblica Francese. | |
21/01/1793 | FRANCIA. Luigi XVI viene condannato a morte per alto tradimento. Sia lui che sua moglie, Maria Antonietta, verranno ghigliottinati. | |
22/08/1795 | FRANCIA. Viene costituito il Direttorio. La Convenzione Nazionale, composta per la stragrande maggioranza da Girondini sopravvissuti ai 10 mesi di terrore in cui erano stati giustiziati alla ghigliottina migliaia di oppositori del regime, approva una nuova costituzione, stavolta bicamerale. Il potere esecutivo sarebbe passato nelle mani di un “Direttorio” composto da 5 membri, e nominato dal parlamento. | |
21/01/1793 | FRANCIA. Napoleone Bonaparte organizza un colpo di stato che culminerà con l’abolizione del Direttorio. Napoleone assume la carica di Primo Console. L’evento è generalmente considerato come l'evoluzione verso una nuova fase della Rivoluzione Francese. Durante i 4 anni di governo del Direttorio, i problemi erano stati molti: crisi finanziarie, insoddisfazione da parte del popolo, inefficienza burocratica ed una forte corruzione. Alla fine degli anni ‘90 del ‘700, il Direttorio riusciva a mantenere il potere quasi soltanto per merito dell’esercito. | |
01/11/1814 | Si apre il Congresso di Vienna. Vi parteciparono le principali potenze europee (Gran Bretagna, Russia, Austria, Prussia; inoltre intervennero marginalmente le diplomazie di 216 Paesi)) allo scopo di ridisegnare la carta dell'Europa e ripristinare l'Ancien régime dopo gli sconvolgimenti apportati dalla rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche. Con il Congresso di Vienna si apre infatti quella che viene definita come l'età della Restaurazione in Europa che può considerarsi conclusa con i moti del 1848. | |
09/06/1815 | Si conclude il Congresso di Vienna che sancisce l’egemonia austriaca sull’Italia e la nuova divisione politica della penisola. | |
18/06/1815 | Napoleone è definitivamente sconfitto a Waterloo. Napoleone sarà condotto a Sant'Elena, una piccola isola in mezzo all'Oceano Atlantico, dove rimarrà fino alla morte nel 5 maggio 1821. | |
26/09/1815 | Austria, Russia e Prussia firmano il trattato della Santa alleanza (a cui aderiranno in seguito tutti gli Stati europei, tranne la Gran Bretagna e lo Stato Pontificio. L'alleanza mirò a limitare il liberalismo e il secolarismo in Europa alla luce delle devastanti guerre rivoluzionarie francesi, e riuscì nominalmente a fare ciò fino alla guerra di Crimea (1853-1856). In effetti la Santa alleanza instaurava un sistema oppressivo e reazionario in cui i sovrani si prestavano reciprocamente assistenza e stroncavano ogni tentativo liberale in Europa. Otto von Bismarck riuscì a riunire la Santa Alleanza dopo l'unificazione della Germania del 1871, ma negli anni 1880 l'alleanza vacillò nuovamente a causa di conflitti di interesse russi e austriaci riguardanti lo smembramento dell'Impero ottomano. | |
20/11/1815 | Viene firmata la Quadruplice Alleanza tra Gran Bretagna, Austria, Prussia e Russia. lo scopo era salvaguardare gli accordi raggiunti per la nuova organizzazione europea. | |
01/01/1816 | Entrano in vigore nel Regno Lombardo-Veneto i codici ed il regolamento giudiziario austriaci. | |
06/07/1816 | Pio VII riorganizza l’amministrazione pubblica e le strutture giudiziarie e finanziarie dello Stato della Chiesa. Con il motu proprio del 1816 "Quando per ammirabile disposizione" (titolo V) fu fondata a Roma l'Università per ingegneri con il fine della supervisione delle strade e delle opere civili, sul modello di quella francese. Con la stessa lettera Pio VII ordinò la riforma del catasto, al fine di rendere più efficace la tassazione soprattutto dei possedimenti agricoli. Infine com'è noto lo stesso documento divise lo Stato in Legazioni, in modo da migliorarne il governo. | |
08/12/1816 | Nasce il Regno delle Due Sicilie. I Regni di Napoli e di Sicilia sono unificati sotto la sovranità dei Borbone. Fu una monarchia assoluta che governò l'Italia meridionale e la Sicilia tra il 1816 e il 1861, ovvero dalla Restaurazione all'Unità d'Italia. Il regno ebbe fine con la spedizione dei Mille, la firma dell'armistizio e la resa di Francesco II il 17 febbraio 1861, e la proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo dello stesso anno | |
16/02/1818 | Un concordato tra Santa Sede e Regno delle Due Sicilie viene concluso dal cardinale Ercole Consalvi e il ministro Luigi de’ Medici. Il nuovo concordato, sottoscritto a Terracina, alla presenza dei plenipotenziari delle due parti, il cardinale segretario di Stato Ercole Consalvi ed il cavaliere Luigi de' Medici di Ottajano, segretario di Stato e ministro delle finanze prevedeva 35 articoli tra i quali: la religione cattolica è la sola ed unica religione di Stato (art. 1); le diocesi di qua del Faro (ossia in Sicilia) devono essere riformate, mentre quelle di là del Faro> rimangono così come sono attualmente (art. 3); ogni diocesi dovrà avere il suo capitolo ed il suo seminario economicamente autosufficiente (art. 5); il Papa accorderà ai sovrani napoletani l'indulto di nominare i vescovi e gli arcivescovi, che verranno presentati alla Santa Sede per l'istituzione canonica (art. 28); vescovi e arcivescovi dovranno prestare il giuramento di fedeltà davanti al Re (art. 29). | |
06/03/1818 | Nel Regno delle Due Sicilie sono abrogate tutte le leggi del periodo francese sulla coscrizione militare. | |
30/09/1818 | Si apre ad Aquisgrana il Congresso europeo che fissa i principi fondamentali della politica della Santa alleanza, ossia il diritto di intervento di Austria, Russia e Prussia contro movimenti costituzionalisti o indipendentisti che si manifestassero in qualunque parte d’Europa. | |
18/07/1819 | Un editto papale firmato dal cardinale Ercole Consalvi ordina la distruzione del comune di Sonnino, colpevole di offrire ospitalità a bande di briganti. | |
01/09/1819 | L’antico sistema giudiziario è abolito in Sicilia. All’isola vengono estese le nuove leggi civili e commerciali in vigore nel Regno di Napoli, nonché i nuovi codici di procedura penale. | |
01/1820 | Si diffondono in Italia le prime voci sul ristabilimento della Costituzione del 1812 in Spagna. La costituzione spagnola del 1812, nota anche come la Costituzione di Cadice, è la carta costituzionale promulgata il 19 marzo del 1812 dal parlamento iberico, in opposizione all'occupazione napoleonica e al regime di Giuseppe Bonaparte. Stabiliva la monarchia costituzionale con la limitazione dei poteri del re, la separazione dei poteri, il suffragio universale maschile, la libertà d'impresa. Essa riconosceva una monarchia ereditaria, a cui veniva affidato il potere esecutivo e a cui veniva attribuita la nomina dei magistrati. Il Re esercitava il suo comando attraverso i cosiddetti segretari — ovvero dei ministri — il cui numero era fissato dal parlamento, ma la cui scelta spettava al monarca. Nell'adesione al modello monocamerale, l'élite liberale ottocentesca vide la possibilità di garantire ogni forma di rappresentanza, si distanzia dalla matrice illuminista francese e, proprio in quanto considerata meno giacobina, verrà presa a modello da ampia parte dei sovrani europei. | |
05/1820 | Nel Regno delle Due Sicilie scoppiano i primi fermenti rivoluzionari. | |
01/07/1820 | Insorge la guarnigione di Nola. 127 sottufficiali e soldati del "reggimento cavalleria Real Borbone" di Nola, guidati da alcuni affiliati alla Carboneria, gli ufficiali Michele Morelli e Giuseppe Silvati e il prete Luigi Menichini, sollevarono la guarnigione di Nola e marciarono su Avellino chiedendo che fosse concessa la Costituzione di Cadice (Costituzione spagnola del 1812). La Carboneria è stata una società segreta rivoluzionaria italiana. Nacque nel Regno di Napoli durante i primi anni del XIX secolo con valori patriottici e liberali. | |
03/07/1820 | Ad Avellino è proclamata la Costituzione di Spagna del 1812. Il movimento insurrezionale si estende alla Calabria e alla Basilicata. | |
04/07/1820 | I carbonari insorgono a Pontecorvo (FR) dove viene cacciato il governatore pontificio. | |
05/07/1820 | I carbonari insorgono a Benevento. Il generale murattiano Guglielmo Pepe si unisce alle forze carbonare nel napoletano e il giorno successivo si mette a capo di tutte le forze costituzionali. | |
06/07/1820 | Ferdinando I di Borbone acconsente alla formazione di un governo costituzionale sul modello di quella spagnola del 1812 e affida il Regno al primogenito Francesco. | |
07/07/1820 | Francesco di Borbone, duca di Calabria e vicario del Regno, promette di promulgare la carta costituzionale. | |
09/07/1820 | Guglielmo Pepe entra trionfalmente in Napoli alla testa di 7.000 soldati e di numerosi carbonari. | |
13/07/1820 | A Napoli Ferdinando I di Borbone giura solennemente sulla Costituzione. | |
15/07/1820 | Palermo insorge contro il governo napoletano e dà vita ad una giunta municipale. | |
01/09/1820 | L’Austria dispone l’invio di truppe in Italia per reprimere l’insurrezione nel Regno di Napoli. Quattromila uomini si imbarcano a Napoli, al comando del generale Florestano Pepe, fratello di Guglielmo, per domare la rivolta palermitana. | |
05/09/1820 | Le truppe napoletane di Florestano Pepe sbarcano a Messina e a Milazzo e muovono su Palermo ingrossate da bande volontarie di messinesi e catanesi ostili alla città dominante. | |
26/09/1820 | Si verificano violenti scontri tra le truppe napoletane e i palermitani che provocano circa 5.000 morti. | |
05/10/1820 | Le forze rivoluzionarie siciliane capitolano e accettano la resa offerta dal generale Florestano Pepe. Nel Lombardo-Veneto è scoperta una vendita carbonara. Sono arrestati, fra gli altri, Pietro Maroncelli e Silvio Pellico. | |
23/10/1820 | CECOSLOVACCHIA. A Troppau le potenze della Santa alleanza sanciscono il “principio di intervento” nei confronti dei focolai rivoluzionari. Il Congresso fu convocato da Metternich, che riunì le potenze della Santa Alleanza, in seguito ai moti insurrezionali napoletani avvenuti nel luglio dello stesso anno. Al congresso fu ribadito da Austria, Prussia e Russia il principio dell'intervento armato per ricondurre uno stato entro l'alleanza. Nella penisola italiana ciò venne realizzato dall'esercito austriaco. Il congresso fu una conferenza della Quadruplice Alleanza (divenuta poi Quintuplice Alleanza), per discutere la maniera con cui reprimere la rivoluzione di Napoli del luglio 1820; nella conferenza il 19 novembre fu firmato il Protocollo di Troppau. | |
13/12/1820 | Ferdinando I parte per Lubiana. Su invito degli Imperatori di Austria e Russia ed il re di Prussia, per discutere degli avvenimenti di Napoli e della Sicilia, Re Ferdinando, desideroso solo di allontanarsi da Napoli, si reca a Lubiana. Vedendo la possibilità di ripristinare il proprio assolutismo, non oppose alcuna resistenza alle decisioni prese dalle corti alleate sulla restaurazione da realizzare nel Regno napoletano, che prevedeva tra l'altro l'intervento armato austriaco. L'opposizione di Ferdinando I riguardò soltanto quegli aspetti che ledevano l'integrità della propria autonomia regia. | |
26/01/1821 | Ha inizio il Congresso di Lubiana. Le forze della Restaurazione, Austria, Russia e Prussia si oppongono al riconoscimento dei sistemi instaurati in Spagna e a Napoli. | |
04/02/1821 | L’Austria invia un corpo di spedizione a Napoli. Circa 50.000 soldati austriaci furono inviati contro i rivoluzionari che nel Regno delle Due Sicilie avevano proclamato la Costituzione | |
13/02/1821 | Il Parlamento napoletano approva misure straordinarie per la difesa del paese. | |
23/02/1821 | Ferdinando I invita i napoletani a non seguire i rivoluzionari e a non opporsi agli austriaci. | |
07/03/1821 | Gli austriaci sconfiggono duramente le truppe “costituzionali” presso Rieti. | |
10/03/1821 | Inizia l’insurrezione piemontese. Ad Alessandria il capitano Isidoro Palma occupa la città e proclama la Costituzione di Spagna. Il re Vittorio Emanuele I rifiuta qualsiasi concessione. | |
12/03/1821 | Vittorio Emanuele I abdica a favore di Carlo Alberto, principe di Carignano. | |
13/03/1821 | Carlo Alberto, in qualità di principe reggente, proclama la Costituzione di Spagna per tutto il Regno. | |
14/03/1821 | Il testo della Costituzione è distribuito in 20.000 esemplari nella città di Torino. | |
16/03/1821 | Carlo Felice, fratello di Vittorio Emanuele I, assume da Modena tutto il potere, dichiara illegittime la reggenza di Carlo Alberto e la Costituzione, nonché ribelli quanti la sostengono. | |
22/03/1821 | Il Congresso di Lubiana accorda a Carlo Felice un corpo di spedizione austriaco di 15.000 uomini per reprimere l’insurrezione piemontese e propone di inviare nella penisola 100.000 soldati russi per fronteggiare la situazione. | |
23/03/1821 | Carlo Alberto si unisce a Novara alle truppe fedeli alla causa regia e rinuncia alla reggenza. A Torino, Santorre di Santarosa invita i soldati piemontesi alla guerra contro l’Austria. | |
24/03/1821 | Nel Regno delle Due Sicilie gli austriaci entrano a Napoli. | |
10/04/1821 | In Piemonte le truppe fedeli al re entrano a Torino, dopo aver sconfitto i costituzionalisti a Novara tra il 7 e l’8 aprile, mentre gli austriaci occupano Casale e Alessandria. | |
28/04/1821 | Carlo Felice assume il titolo di re di Sardegna. | |
15/05/1821 | Ferdinando I rientra a Napoli. | |
17/10/1821 | Solenne ingresso di Carlo Felice a Torino. | |
06/02/1822 | Pietro Maroncelli e Silvio Pellico vengono condotti nelle carceri di Murano (VE) e in seguito nella fortezza dello Spielberg, in Moravia. Per grazia dell’imperatore la loro condanna a morte sarà commutata in un lungo periodo di detenzione. Il procedimento giudiziario è celebrato nel 1821 dall'Impero austriaco contro Piero Maroncelli, Silvio Pellico ed altri imputati, accusati di cospirazione. L'antefatto è costituito dall'arresto di Piero Maroncelli, il 6 ottobre 1820, dopo che gli era stata sequestrata una lettera compromettente diretta al fratello Francesco. Una settimana dopo venne arrestato anche Silvio Pellico. | |
10/09/1822 | A Napoli sono condannati a morte Michele Morelli, Giuseppe Salvati e altri trenta congiurati della rivoluzione del 1920. Il re ratifica le condanne dei due ufficiali e commuta le pene degli altri cospiratori in trent’anni di carcere. Morelli e Salvati vengono impiccati a Napoli il 12 settembre. | |
24/01/1823 | Sono condannati a morte in contumacia a Napoli alcuni alti ufficiali tra i quali i generali Guglielmo Pepe (che era stato capo delle forze costituzionali) e Michele Carascosa (Ministro di guerra e marina della Giunta provvisoria liberale, non ostacolò i carbonari, ma allo stesso tempo cercò di ingraziarsi il re Ferdinando di Borbone e mantenere intatte le istituzioni reazionarie e l'ordine sociale esistente. Per la sua ambiguità durante la rivoluzione napoletana, dovette anche subire le accuse degli altri esuli italiani, in particolare Guglielmo Pepe). | |
20/08/1823 | Muore Pio VII. | |
28/09/1823 | È eletto papa il cardinale Annibale della Genga, che prede il nome di Leone XII. | |
10/01/1824 | Vittorio Emanuele I muore nel suo castello di Moncalieri. | |
05/10/1824 | Leone XII riforma l’amministrazione pubblica e le procedure civili nello Stato pontificio. | |
04/01/1825 | Muore a Napoli Ferdinando I di Borbone. Gli succede il figlio Francesco I. | |
22/02/1825 | Francesco I concede l’amnistia a tutti gli imputati di atti di guerra civile del 1820 in Sicilia, ad eccezione di coloro che hanno esercitato ruoli di comando o sono accusati esplicitamente di omicidio. | |
10/05/1825 | Entra solennemente a Milano l’imperatore d’Austria per incontrare i sovrani d’Italia e riaffermare il controllo austriaco sulla penisola. | |
31/08/1825 | Il cardinale Agostino Rivarola, delegato pontificio a Ravenna, condanna a varie pene, dalla morte al carcere, all’esilio, oltre 500 romagnoli accusati di appartenere alla carboneria e di cospirazione. | |
09/04/1826 | Le truppe austriache che ancora presidiano la Sicilia dopo l’intervento del 1821, lasciano Palermo. | |
23/07/1826 | A Ravenna viene compiuto un attentato contro il cardinale Rivarola, che abbandona precipitosamente la città. Le indagini si orientano verso gli ambienti della carboneria. Per i suoi ampi meriti nella restaurazione del potere pontificio venne elevato al rango di cardinale, da papa Pio VII. Fu durante il regno di papa Leone XII che gli venne affidata la lotta contro il giacobinismo e la carboneria. Nel 1824 venne inviato a Ravenna, dove il mantenimento dell'ordine pubblico era diventato preoccupante, tanto che era stato assassinato lo stesso direttore di polizia. Rivarola, fece condurre un'indagine, che portò alla celebre sentenza del 31 agosto 1825, con la quale vennero condannate, a varie pene, 514 persone di tutti gli strati sociali, di cui sette alla pena capitale. In seguito, essendo la sentenza inappellabile, lui stesso commutò le condanne a morte in ergastoli e ridusse le pene o diede la grazia a molti condannati | |
22/08/1826 | Leone XII istituisce una commissione straordinaria, con sede a Ravenna, diretta da monsignor Filippo Invernizzi, con il compito di inquisire e giudicare sui reati politici. | |
26/01/1827 | Partono da Napoli gli ultimi soldati austriaci, 9.656 uomini, che ancora presidiano il Regno delle Due Sicilie. | |
06/1827 | È completata la prima edizione dei Promessi Sposi, che esce in tre volumi presso l’editore Vincenzo Ferrario di Milano. Il primo volume era uscito presso lo stesso editore nel 1825. | |
04/07/1827 | È fondata La Cassa di risparmio di Torino. L’istituto si propone di fornire alle classi meno abbienti un sicuro strumento di previdenza. | |
09/1827 | È pubblicata a Milano presso l’editore Stella la prima edizione delle Operette morali di Giacomo Leopardi. | |
27/12/1827 | Leone XII sopprime i consigli comunali e provinciali (composti in precedenza da laici ed ecclesiastici), ripristinando in tal modo il pieno monopolio ecclesiastico sulle amministrazioni locali. | |
10/05/1828 | «L’Indicatore Genovese» inizia le pubblicazioni a Genova. Al settimanale collabora, per la critica letteraria, Giuseppe Mazzini. | |
28/06/1828 | Nel Cilento una sollevazione popolare di origine carbonara, partita dal comune di Bosco (SA), occupa alcuni paesi e proclama la Costituzione francese del 1791. La rivolta si estende ad altri comuni del Cilento. | |
10/07/1828 | I soldati napoletani sconfiggono e massacrano gli insorti. Numerosi carbonari sono arrestati. L’abitato di Bosco viene raso al suolo e gli abitanti vengono espulsi. | |
31/12/1828 | Il governo sardo sopprime a Genova «L’indicatore Genovese». | |
12/01/1829 | A Livorno «L’Indicatore Livornese», diretto da Francesco Domenico Guerrazzi, raccoglie l’eredità dell'«Indicatore Genovese soppresso». . | |
10/02/1829 | Muore a Roma Leone XII. | |
30/03/1829 | È istituita la Cassa di risparmio di Firenze. | |
31/03/1829 | Il conclave elegge papa il cardinale Francesco Saverio Castiglioni, che assume il nome di Pio VIII. | |
01/08/1830 | Viene concessa la grazia a Pietro Maroncelli, Silvio Pellico e Andrea Tonelli, detenuti nella fortezza dello Spielberg, in Moravia. | |
07/08/1830 | Giungono in Italia le prime notizie della rivoluzione di Parigi del 27-30 luglio contro il governo di Carlo X. Tale rivoluzione fu la diretta conseguenza del tentativo messo in atto da Carlo X di restringere le libertà costituzionali ed imporre alla Francia quella completa restaurazione che il suo predecessore Luigi XVIII non riuscì a realizzare. | |
28/08/1830 | Giuseppe Mazzini è arrestato a Genova insieme ad altri carbonari ed è processato per cospirazione politica. | |
11/1830 | Si svolgono a Roma incontri segreti tra i carbonari e il principe Luigi Napoleone Bonaparte, interessato a sondare le possibilità di una rivoluzione italiana. Suo padre era Luigi Bonaparte, re d'Olanda (dal 1805 al 1810) e fratello minore di Napoleone Bonaparte. Luigi Napoleone Bonaparte, entrato in rapporto e contatto con un gruppo di cospiratori carbonari, prese parte ai preparativi di una sommossa, che avrebbe dovuto scoppiare il 10 dicembre per rovesciare il potere temporale. Il movimento fu soffocato sul nascere; e l'11 dicembre Carlo Luigi Napoleone venne colpito da un decreto di espulsione, che lo costrinse a lasciare Roma. | |
01/1831 | Dopo l’espulsione del principe Luigi Napoleone Bonaparte dallo Stato pontificio, prende la guida della cospirazione modenese Ciro Menotti, che cerca di guadagnare alla causa rivoluzionaria il duca di Modena, attratto, secondo un emissario, Enrico Misley, dalla prospettiva di guidare un regno d’Italia indipendente. | |
08/11/1830 | Muore Francesco I di Borbone. Gli succede il primogenito Ferdinando II. | |
30/11/1830 | Muore Pio VIII. | |
12/12/1830 | Ciro Menotti propone agli esuli italiani in Francia di istituire un collegamento tra un comitato centrale italiano, da costituirsi a Parigi, e i vari comitati locali presenti nelle città italiane. | |
02/02/1831 | È eletto papa Gregorio XVI (Bartolomeo Alberto Cappellari). | |
03/02/1831 | A Modena Francesco IV d'Austria Este tenta di prevenire un moto rivoluzionario e arresta i congiurati. Viene immediatamente istituita una commissione militare per giudicare gli arrestati, tra i quali figura Ciro Menotti. | |
04/02/1831 | La rivoluzione si propaga a Bologna, dove viene formato un governo provvisorio. Francesco IV abbandona Modena mentre il moto si estende a Imola, Faenza e Reggio Emilia, obbligando i delegati pontifici alla fuga. Nei giorni successivi la rivoluzione investe tutte le città della Romagna, Ancona, Perugia. | |
06/02/1831 | Cesena, Rimini e Ravenna disarmano la truppa pontificia e innalzano il tricolore. | |
07/02/1831 | A Ferrara i soldati pontifici sono disarmati. Il legato papale è costretto a nominare una giunta provvisoria e a costituire una guardia nazionale. | |
08/02/1831 | Conflitti a fuoco scoppiano ad Ancona, dove il presidio austriaco di 600 uomini spara sulla folla. | |
09/02/1831 | Gregorio XVI nell’enciclica alli dilettissimi sudditi esorta all’obbedienza e promette “pietà e perdono” ai rivoluzionari pentiti e “provvidenza, beneficenza e prosperità” alle province ribelli che ritorneranno alla legalità. | |
14/02/1831 | I rivoluzionari romagnoli accorrono verso Ancona e assediano la città presidiata dalle truppe austriache. A Perugia 300 dimostranti armati costringono il legato pontificio a nominare un comitato provvisorio composto da magistrati della città. | |
15/02/1831 | La duchessa Maria Luisa deve abbandonare Parma. | |
19/02/1831 | Gregorio XVI invoca l’intervento degli austriaci per reprimere i moti nello Stato pontificio. | |
01/03/1831 | Le truppe austriache invadono il Ducato di Parma, quello di Modena (4 marzo) ed entrano a Ferrara (6 marzo). | |
29/03/1831 | Ancona capitola alle truppe austriache. | |
27/04/1831 | Muore a Torino il re Carlo Felice. Il nipote Carlo Alberto assume il titolo di re di Sardegna. | |
26/05/1831 | Ciro Menotti è giustiziato a Modena. | |
14/08/1831 | A Marsiglia, Giuseppe Mazzini fonda a Marsiglia la Giovine Italia. Associazione politica insurrezionale, il cui programma veniva pubblicato su un periodico al quale fu dato lo stesso nome. L'obiettivo di questa organizzazione era quello di trasformare l'Italia in una repubblica democratica unitaria, secondo i principi di libertà, indipendenza e unità, destituendo i governi dei precedenti stati preunitari. La Giovine Italia costituì uno dei momenti fondamentali nell'ambito del Risorgimento italiano. | |
09/1831 | In tutti gli Stati italiani vengono adottate severe misure sanitarie contro la minaccia di un’epidemia di colera diffusasi in diverse parti d’Europa e in particolare in Austria. | |
19/01/1832 | A Cesena, Forlì e Lugo di Romagna si verificano violentissimi scontri tra la popolazione e i soldati pontifici impegnati a reprimere le agitazioni liberali. | |
28/01/1832 | Le truppe austriache e pontificie entrano a Bologna. | |
04/02/1832 | Le truppe pontificie entrano a Ravenna fra gli insulti della popolazione e delle guardie civiche, che rifiutano di sciogliersi. | |
23/02/1832 | I soldati francesi occupano la città di Ancona. Il dominio francese aveva lasciato nella città le idee rivoluzionarie di libertà, e questo permise la diffusione della Carboneria; rimase a lungo nella città Massimo d'Azeglio. Ancona partecipò ai moti del 1831. I moti vennero repressi con processi e condanne più o meno gravi. L'8 febbraio 1831 due rivoltosi rimasero uccisi e molti altri feriti, mentre la città cadde definitivamente in mano agli austriaci il 29 marzo dello stesso anno. Il 22 febbraio 1832, senza che le truppe pontificie opponessero resistenza, i francesi ripresero il potere ad Ancona per circa sei anni, fino al 30 novembre 1838, quando, dopo trattative diplomatiche, fu riconsegnata al Papa. | |
18/03/1832 | Esce a Marsiglia il periodico «La Giovine Italia» redatto da Giuseppe Mazzini. | |
05/1832 | Ad Ancona si verificano numerosi scontri fra soldati francesi, guardie pontificie e cittadini. | |
07/1832 | Silvio Pellico pubblica a Torino Le mie prigioni. Grazie al ministro Barbaroux, in carica a quel tempo, il libro riuscì a superare i problemi derivanti dalla censura e ad essere pubblicato dall'editore torinese Bocca nel mese di novembre del 1832. L'opera godette subito di una vasta popolarità in tutta Europa. Il libro, descrivendo con realismo l'asprezza del carcere austriaco dello Spielberg (in ceco Špilberk, oggi nella Repubblica Ceca) e del regime asburgico, e di cui il primo ministro austriaco Metternich ammise che danneggiò l'immagine dell'Austria più di una guerra perduta, contribuì a volgere verso i primi moti risorgimentali italiani molte simpatie dei salotti e degli intellettuali europei. | |
01/08/1832 | La delegazione pontificia è ristabilita ad Ancona. | |
15/09/1832 | Gregorio XVI pubblica l’enciclica Mirari vos. Con tale enciclica venivano condannati tutti i principi del liberalismo religioso e politico. | |
03/05/1833 | Esce a Milano il romanzo di Massimo d’Azeglio Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta. | |
19/06/1833 | Si suicida in carcere Jacopo Ruffini, amico e collaboratore di Mazzini. Prese parte alle contese letterarie tra classici e romantici, e fu egli pure carbonaro e affiliato alla Giovine Italia, inviando al giornale omonimo un articolo intitolato "Del giuramento prestato al tiranno". Arrestato nel maggio del 1833, dopo gl'imprigionamenti dei militari ascritti alla Giovine Italia e le loro prime delazioni, in carcere si tagliò le vene dei polsi e fu trovato morto nella sua cella. | |
08/07/1833 | Mazzini, condannato a morte in contumacia, deve abbandonare Marsiglia e rifugiarsi a Ginevra. | |
02/1834 | Giuseppe Garibaldi partecipa ad un ammutinamento a Genova coordinato con una insurrezione mazziniana tentata in Savoia. | |
15/04/1834 | Giuseppe Mazzini fonda a Berna la Giovine Europa. Associazione politica internazionale ideata da Giuseppe Mazzini per promuovere l'indipendenza e l'emancipazione dei popoli dalla sudditanza ai regimi assoluti. Si articolò fino al 1836 rappresentando uno dei primi tentativi organicamente concepiti di creare una efficiente organizzazione democratica a carattere sopranazionale. Venne sancita a Berna, da un patto di fratellanza a cui presero parte inizialmente i rappresentanti delle associazioni nazionali: Giovine Italia, Giovine Polonia e Giovine Germania. | |
12/06/1834 | Giuseppe Garibaldi viene condannato a morte in contumacia per aver partecipato al moto di Genova. | |
02/03/1835 | Muore Francesco I imperatore d’Austria. Gli succede il figlio Ferdinando I. | |
06/1835 | Si verificano a Tolone e a Nizza i primi casi di colera. | |
08/1835 | L’epidemia di colera si diffonde il tutto il Regno di Sardegna. | |
09/1835 | Giacomo Leopardi pubblica l’edizione napoletana dei Canti. | |
09/1835 | Continua l’epidemia di colera. Colpite soprattutto Nizza, Genova e Livorno, ma anche tutta la zona del Cuneese e i dintorni di Torino. Sono segnalati i primi casi di colera anche a Venezia | |
09/1836 | Il colera colpisce con violenza la città di Ancona. Ad ottobre l’epidemia si manifesterà a Napoli. | |
15/01/1837 | Giuseppe Mazzini giunge a Londra. | |
14/06/1837 | Giacomo Leopardi muore a Napoli. | |
28/06/1837 | A Napoli l’epidemia di colera raggiunge la massima violenza. | |
07/1837 | Il colera infuria a Palermo. | |
19/08/1837 | Il colera si diffonde a Roma. | |
01/01/1838 | Entra in vigore nel Regno di Sardegna il nuovo codice civile. | |
07/05/1838 | Ferdinando II di Borbone, prosegue l’opera di centralizzazione del potere in Sicilia e pone l’amministrazione delle città di Palermo, Messina e Catania nelle mani di Senati cittadini sottoposti ad un intendente regio. | |
27/07/1838 | Carlo Alberto riorganizza l’amministrazione della giustizia in Sardegna. Carlo Alberto è stato Re di Sardegna dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849. | |
06/09/1838 | L’imperatore Ferdinando I è incoronato solennemente re del Lombardo-Veneto con una solenne cerimonia nel Duomo di Milano. | |
30/11/1838 | I soldati francesi lasciano il porto di Ancona che occupavano dal 1832; le truppe austriache lasciano lo Stato pontificio dove si erano stabilite dal 1831. | |
01/1839 | Esce a Milano «Il Politecnico», rivista mensile fondata da Carlo Cattaneo. | |
01/10/1839 | Si riunisce a Pisa il primo congresso degli scienziati italiani, promosso dal principe Carlo Luciano Bonaparte e dal granduca di Toscana Leopoldo II. | |
03/10/1839 | Viene inaugurata la prima linea ferroviaria italiana Napoli-Nocera-Castellammare di Stabia. Il treno inaugurale corre da Napoli a Portici. | |
26/10/1839 | Carlo Alberto promulga il nuovo codice penale per il Regno di Sardegna che entrerà in vigore dal 15 gennaio 1840. | |
03/1840 | È scoperto a Viterbo un gruppo di affiliati alla Giovine Italia. | |
20/03/1840 | Esplode una grave crisi internazionale tra il Regno delle Due Sicilie e l'Inghilterra. I due Stati arrivano ad un passo dallo scontro armato, innescata da una controversia relativa al commercio dello zolfo siciliano. | |
26/04/1840 | Grazie alla mediazione della Francia, il Regno delle Due Sicilie e l’Inghilterra siglano una convenzione che consente il raggiungimento di un accordo tra i due contendenti. | |
28/07/1840 | Carlo Alberto promulga il codice penale militare per il Regno di Sardegna che entrerà in vigore il 1° gennaio 1841. | |
17/08/1840 | È inaugurata la linea ferroviaria Milano – Monza. | |
08/09/1841 | A L’Aquila la polizia borbonica reprime sul nascere un moto insurrezionale promosso dalla società segreta denominata "Riforma della Giovine Italia". | |
09/03/1842 | Prima rappresentazione del "Nabucco" di Verdi alla Scala di Milano. | |
30/12/1842 | Re Carlo Alberto promulga il nuovo codice di commercio per il Regno di Sardegna che entrerà in vigore il 1° luglio 1843. | |
10/01/1843 | Un decreto di Ferdinando II affida ai vescovi l’istruzione elementare nel Regno delle Due Sicilie. | |
11/02/1843 | Con l’opera I lombardi alla prima crociata, rappresentata a Milano, Giuseppe Verdi ripete il successo del "Nabucco" (1841). | |
08/1843 | Un centinaio di cospiratori bolognesi, guidati da Pasquale e Saverio Muratori, si impadronisce del comune di Savigno (BO) ma lo scontro con i soldati pontifici decreta il fallimento del tentativo rivoluzionario. | |
08/1843 | Vincenzo Gioberti, già cappellano di corte di Carlo Alberto, pubblica a Bruxelles Del primato morale e civile degli italiani. | |
01/1844 | Esce a Parigi il libro di Cesare Balbo Delle speranze d’Italia, dedicato a Vincenzo Gioberti. | |
24/02/1844 | I fratelli Emilio ed Attilio Bandiera, ufficiali della marina austriaca, disertano. Fondatori della Società segreta Esperia preparano un piano insurrezionale per l’Italia meridionale. | |
16/06/1844 | I fratelli Bandiera, partiti dall’isola di Corfù, sbarcano con 19 compagni alla foce del fiume Neto, presso Crotone (CZ). | |
19/06/1844 | La spedizione dei fratelli Bandiera è intercettata da un corpo di guardie del comune di S. Giovanni in Fiore (CS). I sopravissuti vengono rinchiusi nelle carceri di Cosenza. | |
24/07/1844 | La commissione militare, costituita a Cosenza per giudicare i partecipanti alla spedizione dei fratelli Bandiera, condanna a morte Attilio ed Emilio Bandiera, Niccolò Ricciotti, Domenico Moro, Anacarsi Nardi, Giovanni Venerucci, Giacomo Rocca, Francesco Berti, Domenico Lupatelli. | |
25/07/1844 | I nove condannati a morte vengono fucilati nel vallone di Rovito, presso Cosenza. | |
23/09/1845 | La città di Rimini viene occupata da un gruppo di cospiratori che disarmano le guardie, liberano i prigionieri politici e si dirigono quindi verso San Marino prima dell’arrivo delle truppe pontificie. Luigi Carlo Farini, uno dei cospiratori, scrive il Manifesto di Rimini ai principi e ai popoli d’Europa. | |
28/09/1845 | La città di Rimini viene ripresa dalle truppe pontificie. | |
11/1845 | Massimo d’Azeglio, testimone degli avvenimenti nello Stato pontificio, inizia a scrivere il saggio Gli ultimi casi di Romagna che sarà pubblicato nel gennaio del 1846. L’opuscolo, assai critico nei confronti dei rivoluzionari riminesi, guadagna consensi alla causa moderata. | |
21/01/1846 | Muore Francesco IV, duca di Modena. Gli succede il figlio Francesco V. | |
08/02/1846 | La Legione italiana comandata da Garibaldi si segnala in combattimento a San Antonio del Salto in Uruguay. | |
01/06/1846 | Muore papa Gregorio XVI. | |
17/06/1846 | Il conclave elegge Papa il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, che assume il nome di Pio IX. | |
16/07/1846 | Pio IX concede una amnistia ai detenuti politici e agli esiliati. | |
21/07/1846 | Grandi manifestazioni popolari si svolgono a Bologna per l’amnistia papale. La città rimane illuminata a festa per diverse notti. | |
08/08/1846 | Pio IX nomina segretario di Stato il cardinale Pasquale Gizzi, considerato liberale. | |
10/05/1847 | Leopoldo II attenua la censura in Toscana. | |
01/06/1847 | L’«Antologia» riprende le pubblicazioni con il nome di «Fenice». | |
12/06/1847 | Pio IX istituisce il Consiglio dei ministri nello Stato pontificio ma ne tiene fuori i laici. | |
18/06/1847 | Agli ebrei residenti a Roma è concesso di abitare anche fuori dal ghetto. | |
07/1847 | Massimo d’Azeglio pubblica la Proposta di un programma per l’opinione nazionale italiana. | |
30/07/1847 | È istituita la guardia civica in tutte le provincie dello Stato pontificio. | |
24/08/1847 | Leopoldo II, in Toscana, riforma la Consulta di Stato. | |
30/08/1847 | Tumulti popolari per il grano si ripetono in Toscana ed in particolare a Siena ed Arezzo. | |
01/09/1847 | A Messina scoppia un’insurrezione. I rivoluzionari sconfiggono la guarnigione, attaccano la cittadella ma sono respinti e fuggono nelle campagne. La rivolta si estende a Reggio Calabria dove una banda di insorti, al grido di “Pio IX, l’Italia, Costituzione”, si impadronisce della città. | |
04/09/1847 | Le truppe borboniche marciano su Reggio Calabria e cacciano i rivoluzionari dalla città. | |
01/10/1847 | Pio IX istituisce il Comune di Roma. | |
04/10/1847 | Il Ducato di Lucca è annesso al Granducato di Toscana. | |
09/10/1847 | Il duca di Modena Francesco V proclama l’annessione dei distretti della Lunigiana al Ducato di Modena. | |
14/10/1847 | Pio IX istituisce la Consulta di Stato. | |
15/10/1847 | I distretti della Lunigiana non accettano l’annessione al Ducato di Modena e dichiarano di essere intenzionati a ricorrere, se necessario, alle armi. | |
03/11/1847 | A Torino viene sottoscritto l’impegno per una lega doganale tra Stato pontificio, Granducato di Toscana e Regno di Sardegna. | |
05/11/1847 | Le truppe del duca di Modena occupano la Lunigiana. | |
17/11/1847 | Esce a Torino il quotidiano «Il Risorgimento», diretto da Camillo Benso di Cavour. | |
17/12/1847 | Muore Maria Luisa d’Asburgo, duchessa di Parma. I Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla passano a Carlo Ludovico di Borbone, già duca di Lucca, che assumerà il nome di Carlo II. | |
01/01/1848 | Lo sciopero del fumo, attuato a Milano per colpire il fisco austriaco, provoca disordini in tutto il Lombardo-Veneto. | |
12/01/1848 | Un’insurrezione dilaga da Palermo in tutta la Sicilia. Gli insorti danno vita ad un governo regionale e dichiarano decaduto il dominio borbonico nell'isola | |
11/02/1848 | Ferdinando II concede la Costituzione al Regno delle Due Sicilie. | |
17/02/1848 | Leopoldo II concede la Costituzione al Granducato di Toscana. | |
01/03/1848 | A Napoli esce il primo numero del periodico «Il Nazionale», fondato e diretto da Silvio Spaventa. | |
04/03/1848 | Viene emanato lo Statuto albertino. Carlo Alberto concede la Statuto al Regno di Sardegna. | |
14/03/1848 | Pio IX concede la Costituzione allo Stato pontificio. | |
16/03/1848 | Cesare Balbo è chiamato a presiedere il primo mistero costituzionale del Regno di Sardegna. | |
18/03/1848 | Il popolo veneziano, guidato da Daniele Manin, scende in piazza con le bandiere tricolori e i soldati austriaci aprono il fuoco sulla folla. | |
18/03/1848 | A Milano iniziano le “Cinque giornate” di insurrezione popolare contro gli austriaci. Vengono erette le prime barricate. Partono le prime richieste di aiuto a Carlo Alberto. | |
19/03/1848 | Drappelli di volontari partono dal Regno di Sardegna in difesa dei milanesi. Inizia la Prima guerra d'Indipendenza | |
20/03/1848 | Gli insorti milanesi occupano Porta Nuova, la Corte e il Palazzo criminale. Sul Duomo è esposta la bandiera tricolore. Si forma il “Consiglio di guerra” presieduto da Carlo Cattaneo. | |
21/03/1848 | Continuano i combattimenti a Milano, Radetzky ordina in segreto la ritirata delle truppe austriache dalla Lombardia verso Verona. | |
22/03/1848 | A Venezia Daniele Manin proclama la Repubblica. Si costituisce il governo provvisorio e le truppe austriache lasciano Venezia. | |
22/03/1848 | Si costituisce a Milano il governo provvisorio presieduto dal moderato Gabrio Casati favorevole all’intervento di Carlo Alberto e all’unione con il Piemonte. A Torino Carlo Alberto decide la partenza dell’esercito verso la Lombardia. | |
23/03/1848 | A Milano si festeggia la liberazione. Giungono dal Piemonte i primi volontari. Carlo Alberto decide l’intervento in guerra contro l’Austria. | |
02/04/1848 | Una colonna di volontari guidati da Luciano Manara occupa Salò (BS) e costringe gli austriaci a ritirarsi dal Lago di Garda. | |
04/04/1848 | Volontari da Modena e Bologna si uniscono ai milanesi nella guerra contro l’Austria. | |
06/04/1848 | Giungono a Milano 150 volontari napoletani reclutati e guidati dalla principessa Cristina Belgioioso Trivulzio. | |
08/04/1848 | A Goito, in provincia di Mantova, i piemontesi sconfiggono gli austriaci. Giuseppe Mazzini arriva a Milano ed è accolto festosamente. | |
13/04/1848 | Il Parlamento di Sicilia dichiara l’indipendenza dell’isola. | |
15/04/1848 | Giuseppe Garibaldi, alla notizia degli ultimi avvenimenti, salpa da Montevideo (Uruguay) per ritornare in Italia. | |
27/04/1848 | Nel Regno di Sardegna si svolgono le prime elezioni politiche per la Camera dei deputati. | |
29/04/1848 | Pio IX, con l’allocuzione del 29 aprile, dichiara di non voler prendere parte al conflitto contro l’Austria e richiama i volontari dello Stato pontificio. | |
30/04/1848 | A Pastrengo, in provincia di Verona, i soldati piemontesi attaccano e obbligano gli austriaci a ritirarsi. Vincenzo Gioberti rientra a Torino dopo 15 anni di esilio. | |
01/05/1848 | Manifestazioni popolari inneggiano alla guerra. Pio IX con una lettera invita l’imperatore d’Austria a riconoscere la nazione italiana. | |
04/05/1848 | Il generale Guglielmo Pepe parte da Napoli per Venezia a capo di un corpo di spedizione napoletano. | |
06/05/1848 | L’esercito piemontese attacca gli austriaci intorno a Verona ma deve ripiegare dopo aver subito gravi perdite. | |
08/05/1848 | A Torino si apre a Palazzo Madama la prima sessione del nuovo Parlamento subalpino. | |
16/05/1848 | A Napoli Ferdinando II scioglie il Parlamento dopo che una sommossa popolare ha sconvolto il giorno precedente la città provocando oltre 500 morti. Guglielmo Pepe, come Giacomo Durando, si rifiuta di tornare a Napoli e, con un gruppo di volontari, accorre a Venezia. | |
18/05/1848 | Nello Stato pontificio si tengono le prime elezioni politiche. | |
24/05/1848 | Il Ducato di Parma vota l’annessione al Regno di Sardegna. | |
29/05/1848 | A Curtatone e Montanara, in provincia di Mantova, i volontari toscani e napoletani sono sconfitti dai soldati austriaci. | |
30/05/1848 | A Goito le truppe piemontesi sconfiggono nuovamente gli austriaci. | |
31/05/1848 | Le truppe piemontesi occupano la fortezza di Peschiera dove si arrendono 1.600 soldati austriaci | |
08/06/1848 | La Lombardia vota per l’annessione al Regno di Sardegna. | |
04/07/1848 | L’Assemblea di Venezia vota l’annessione al Piemonte. | |
14/07/1848 | Alessandro Manzoni pubblica l’ode Marzo 1821. | |
24/07/1848 | Le truppe austriache sconfiggono duramente l’esercito piemontese a Custoza. L’esercito piemontese inizia il ripiegamento abbandonando quasi tutti i territori conquistati nella prima fase della guerra. | |
27/07/1848 | Garibaldi è inviato a Bergamo dal comitato di difesa pubblica di Milano per assumere il comando dei corpi militari. | |
08/1848 | Giuseppe Mazzini nel suo Appello agli italiani dichiara conclusa “la guerra regia” e incita il popolo all’insurrezione. | |
01/08/1848 | I soldati piemontesi si ritirano oltre l’Adda inseguiti dagli austriaci. | |
04/08/1848 | Dopo violenti combattimenti nei dintorni di Milano i soldati piemontesi si ritirano in città. | |
06/08/1848 | L’esercito austriaco dichiara lo stato d’assedio di Milano. | |
09/08/1848 | È stipulato l’armistizio di Salasco tra il Piemonte e l’Austria. Nei giorni seguenti le truppe asburgiche entrano a Milano, a Modena, a Reggio Emilia e alle porte di Bologna. | |
11/08/1848 | La città di Venezia rifiuta di arrendersi e nomina un triumvirato composto da Daniele Manin, Giovanni Battista Cavedalis, Leone Graziani. | |
13/08/1848 | Garibaldi rifiuta di sciogliere le proprie bande e di lasciare il Regno di Sardegna. Il nizzardo lancia un proclama agli italiani per proseguire la guerra. | |
18/08/1848 | Garibaldi riprende la campagna militare e occupa Varese. | |
26/08/1848 | Garibaldi è costretto dagli attacchi austriaci a sciogliere la propria banda e a rifugiarsi in Svizzera, nel Canton Ticino. | |
02/09/1848 | Una spedizione napoletana sbarca a Messina per riconquistare la Sicilia. | |
07/09/1848 | Messina si arrende ai soldati borbonici dopo 4 giorni di combattimento. | |
15/11/1848 | A Roma viene assassinato il primo ministro dello Stato pontificio Pellegrino Rossi. | |
24/11/1848 | Lo scontro tra moderati e democratici costringe Pio IX a rifugiarsi a Gaeta. | |
05/02/1849 | A Roma si apre l’Assemblea costituente, eletta in gennaio. | |
09/02/1849 | L’Assemblea dichiara decaduto il potere temporale del Papa e proclama la Repubblica romana. | |
18/02/1849 | Pio IX invoca l’aiuto delle potenze europee a intervenire per ristabilire l’autorità del Papa nello Stato pontificio. | |
23/02/1849 | Leopoldo II, costretto alla fuga dalla manifestazioni popolari, raggiunge Pio IX a Gaeta. | |
05/03/1849 | Giuseppe Mazzini giunge a Roma, dove è già Garibaldi, e viene eletto deputato all’Assemblea costituente. | |
12/03/1849 | Carlo Alberto rinuncia all’armistizio di Custoza e dichiara guerra all’Austria. Per l'opposizione austriaca a qualsiasi concessione durante le trattative di pace e per timore che nelle città di Roma e firenze i repubblicani avessero il sopravvento, Carlo Alberto rompe la tregua. | |
21/03/1849 | Gli austriaci sconfiggono ripetutamente l’esercito piemontese, che capitola a Novara. Carlo Alberto abdica a favore del figlio Vittorio Emanuele II. | |
23/03/1849 | A Brescia insorgono i cittadini e cacciano gli austriaci dalla città. | |
24/03/1849 | Nei pressi di Vignale, in provincia di Novara, Radetzky incontra Vittorio Emanuele II che accetta le condizioni dell’armistizio. | |
29/03/1849 | È costituito a Roma un triumvirato della Repubblica romana composto da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. | |
01/04/1849 | Gli austriaci mettono fine alla resistenza di Brescia. Genova si ribella all’armistizio di Novara e si costituisce in repubblica. | |
05/04/1849 | I soldati borbonici rioccupano progressivamente la Sicilia piegando la resistenza degli indipendentisti. | |
25/04/1849 | Sbarca a Civitavecchia il contingente francese, comandato dal generale Charles Victor Oudinot, destinato a restaurare Pio IX. | |
28/04/1849 | A Roma viene dichiarato lo stato d’assedio. | |
07/05/1849 | Nel Regno di Sardegna è in carica il governo d’Azeglio, destinato a durare fino al 1852. | |
09/05/1849 | Dopo i combattimenti a Palestrina (Roma) viene sottoscritta una tregua tra la Repubblica romana e i contingenti francesi. | |
15/05/1849 | Gli austriaci entrano nella città di Bologna che si arrende. | |
24/05/1849 | Gli austriaci iniziano a bombardare Venezia e nei giorni seguenti, dopo aver distrutto il forte di Marghera, avanzano sulla laguna veneziana. | |
27/05/1849 | Una squadra spagnola di 4.900 uomini sbarca a Gaeta e si pone a disposizione di Pio IX e di Ferdinando II di Borbone. | |
30/05/1849 | Ancona è assediata dalle truppe austriache. | |
01/06/1849 | I francesi rompono la tregua e cannoneggiano per tutto il mese la città di Roma. | |
19/06/1849 | Ancona firma la capitolazione agli austriaci che occupano la città. | |
30/06/1849 | Attacco finale delle truppe francesi alla Repubblica romana che provoca più di 500 fra morti e feriti tra i difensori della Repubblica romana. L’Assemblea costituente dichiara “impossibile la difesa” e i triumviri rassegnano le dimissioni. | |
01/07/1849 | L’Assemblea costituente di Roma promulga la nuova Costituzione della Repubblica romana come ultimo atto simbolico della sua attività politica. | |
02/07/1849 | Giuseppe Garibaldi lascia Roma con 4.000 uomini per accorrere in difesa della Repubblica di Venezia. | |
03/07/1849 | I soldati francesi entrano a Roma. In città viene proclamato lo stato d’assedio. | |
06/07/1849 | Muore a Roma il poeta Goffredo Mameli in seguito alle ferite riportate durante la difesa della città. Nel 1847 aveva composto Fratelli d’Italia divenuto l’inno nazionale con l’avvento della Repubblica. | |
12/07/1849 | Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e altri patrioti repubblicani, espulsi da Roma, prendono la via dell’esilio. Pio IX è invitato a rientrare nella capitale occupata ormai dai francesi. | |
28/07/1849 | Leopoldo II ritorna sul trono del Granducato di Toscana e sospende la Costituzione. | |
28/07/1849 | Carlo Alberto muore ad Oporto, in Portogallo, dove si era recato in volontario esilio dopo la sconfitta di Novara. | |
31/07/1849 | I garibaldini in marcia verso Venezia sono attaccati e dispersi dagli austriaci nei pressi della Repubblica di San Marino. Solo 250, fra i quali Garibaldi con la moglie Anita, riprendono la strada per Venezia. | |
03/08/1849 | Navi austriache attaccano la piccola flotta di Garibaldi diretta a Venezia. Garibaldi riesce a sfuggire e a sbarcare presso Comacchio (FE). | |
04/08/1849 | Anita Garibaldi muore nella fattoria Guiccioli di Mandriole nelle paludi fra Ravenna e Comacchio (FE). Garibaldi riesce a sfuggire all’inseguimento degli austriaci e si rifugia a Ravenna e di lì riesce a partire per Genova. | |
06/08/1849 | Austria e Regno di Sardegna firmano a Milano un trattato di pace, che ripristina la situazione precedente il 1848. | |
23/08/1849 | Venezia, dopo oltre due mesi di bombardamenti e devastata dal colera, sottoscrive la resa agli austriaci. | |
20/11/1849 | Con il proclama di Moncalieri, Vittorio Emanuele II promette di proseguire l’esperimento costituzionale se le elezioni del 9 dicembre manderanno alla Camera una maggioranza moderata favorevole all’accettazione del trattato di pace con l’Austria. | |
27/01/1850 | A Palermo un tentativo insurrezionale guidato dal mazziniano Nicola Garzilli è stroncato dalle truppe borboniche. | |
25/02/1850 | A Torino il ministro di grazia e giustizia Giuseppe Siccardi presenta un disegno di legge sull’abolizione del tribunale ecclesiastico e delle immunità dei luoghi sacri, cioè del diritto di asilo nelle chiese e nei conventi per i ricercati dalla polizia; altre due leggi prevedono la riduzione del numero delle festività religiose e il divieto per le corporazioni ecclesiastiche di acquisire beni senza l’autorizzazione dello Stato. | |
09/03/1850 | La Camera dei deputati di Torino approva la legge Siccardi sull’abolizione del tribunale ecclesiastico e delle immunità dei luoghi sacri. Le altre due proposte di legge del ministro Siccardi saranno approvate nei giorni successivi. | |
06/04/1850 | A Napoli esce il primo numero della «Civiltà cattolica», la nuova rivista mensile redatta dai gesuiti. | |
08/04/1850 | Il Senato di Torino approva la legge Siccardi sull’abolizione del tribunale ecclesiastico e delle immunità dei luoghi sacri. Il giorno successivo Vittorio Emanuele II promulga la legge. | |
10/04/1850 | A Torino il nunzio apostolico, dopo aver protestato contro le leggi Siccardi, abbandona la città. | |
12/04/1850 | Pio IX rientra a Roma. | |
23/05/1850 | L’arcivescovo di Torino, monsignor Luigi Fransoni, è condannato ad un mese di carcere per aver invitato i parroci a disattendere le leggi Siccardi. | |
05/08/1850 | L’arcivescovo di Torino nega la sepoltura religiosa a Pietro di Santarosa, fratello di Santorre, che in punto di morte si è rifiutato di ritrattare l’assenso dato, da ministro, alle leggi Siccardi. Il governo pone sotto sequestro i beni della curia e ordina l’arresto dell’arcivescovo. | |
08/09/1850 | A Londra viene pubblicato il manifesto del Comitato nazionale italiano, fondato da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Aurelio Saliceti, Giuseppe Sirtori e Mattia Montecchi. Il manifesto riafferma la necessità di un’azione rivoluzionaria per liberare l’Italia. | |
25/09/1850 | Il magistrato d’appello di Torino decreta l’allontanamento perpetuo dell’arcivescovo Luigi Fransoni dal Regno di Sardegna. | |
12/10/1850 | Cavour lascia la direzione del giornale «Il Risorgimento» e assume la carica di ministro dell’agricoltura e del commercio del Regno di Sardegna. | |
12/11/1850 | La Camera dei deputati di Torino approva la riforma postale nel Regno di Sardegna, che introduce il francobollo e stabilisce una tassa unica per la corrispondenza in tutto lo Stato. | |
02/1851 | Giuseppe Ferrari pubblica l’opuscolo La federazione repubblicana, nel quale espone il programma politico dei federalisti. | |
01/02/1851 | A Napoli vengono condannati a morte Luigi Settembrini e Filippo Agresti. Ferdinando II di Borbone commuta le condanne a morte in ergastolo. Carlo Poerio è invece condannato a ventiquattro anni di carcere. | |
11/03/1851 | Il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi trionfa alla Fenice di Venezia. | |
19/04/1851 | Cavour assume il ministero delle finanze nel Regno di Sardegna e, per rafforzare i legami tra il Piemonte e gli altri Stati liberali europei, conclude due trattati commerciali con Inghilterra e Belgio. Altri trattati verranno stipulati nel corso dell’anno. | |
07/1851 | Carlo Pisacane pubblica, a Genova, il libro Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49. | |
19/07/1851 | Il governatore del Lombardo-Veneto, feldmaresciallo Joseph Radetzky reintroduce lo stato d’assedio in tutto il suo rigore. | |
08/1851 | Giuseppe Ferrari pubblica La filosofia della rivoluzione. | |
13/09/1851 | L’imperatore Francesco Giuseppe visita Trieste. | |
10/1851 | Il primo ministro inglese lord Gladstone denuncia in una lettera aperta gli orrori dell’amministrazione del Regno delle Due Sicilie suscitando una irritata risposta della diplomazia napoletana. | |
15/11/1851 | Vincenzo Gioberti pubblica, a Torino, Del rinnovamento civile d’Italia. | |
04/12/1851 | Giungono a Torino le prime notizie del colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte. Il ministro Cavour dichiara che il governo sardo continua nella sua politica estera. | |
01/1852 | Nel Ducato di Parma viene stabilita per decreto la pena di morte per cospirazione contro la sicurezza dello Stato, diffusione di stampa rivoluzionaria, detenzione di armi e munizioni. | |
05/1852 | Giuseppe Ferrari pubblica l’opuscolo L’Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851, nel quale ribadisce l’esigenza di una scelta federalista. | |
06/05/1852 | Il granduca di Toscana Leopoldo II sopprime la Costituzione concessa il 15 febbraio 1848, già sospesa dopo il suo ritorno a Firenze il 28 luglio 1849. | |
10/04/1852 | Fondazione del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Durante il Regno di Sardegna nacque il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, voluto dal Re Carlo Alberto, con la legge 10 aprile 1852 n. 1404. Dopo l'unità d'Italia, col regio decreto 9 ottobre 1861, n. 255 venne creata la "Direzione generale della pubblica sicurezza". Nel dicembre del 1890 dall'unione delle Milizie comunali e del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, nacque il "Corpo delle guardie di città". | |
07/10/1852 | A Napoli Silvio Spaventa è condannato a morte per gli avvenimenti del 1848. La pena è poi commutata in ergastolo da Ferdinando II di Borbone. | |
21/10/1852 | Vittorio Emanuele II rifiuta di sancire la legge sul matrimonio civile approvata dalla Camera dei deputati di Torino. Il primo ministro Massimo d’Azeglio rassegna le dimissioni. Il sovrano incarica Cavour di formare un nuovo governo. | |
26/10/1852 | Muore a Parigi Vincenzo Gioberti, massimo esponente del neoguelfismo. | |
04/11/1852 | Cavour diventa presidente del Consiglio. La maggioranza che lo sostiene (il cosiddetto “centro-destro” da lui rappresentato, e il “centro-sinistro” capeggiato da Urbano Rattazzi) verrà più tardi qualificata col termine “connubio”. | |
07/12/1852 | Vengono giustiziati nel Forte di Belfiore, a Mantova, cinque membri del comitato mazziniano cittadino, Angelo Scarsellini, Bernardo de Canal, Carlo Poma, Giovanni Zambelli e il sacerdote Enrico Tazzoli, guida del comitato. | |
19/01/1853 | L’opera “Il trovatore” di Giuseppe Verdi è presentata al teatro Apollo di Roma. | |
06/02/1853 | Scoppia a Milano un moto insurrezionale mazziniano che coinvolge centinaia di operai e artigiani. | |
13/02/1853 | Il governo austriaco decreta la confisca dei beni dei patrioti del Lombardo-Veneto in esilio. Il governo di Torino si fa portavoce delle proteste degli esuli lombardi che vivono nel Regno di Sardegna. | |
16/02/1853 | A Ferrara sono condannati a morte per alto tradimento e diffusione di stampa rivoluzionaria Giacomo Succi, Domenico Malagutti e Luigi Parmeggiani. Saranno fucilati il 16 marzo. | |
03/1853 | Mazzini, che ha sciolto il Comitato nazionale di Londra, pubblica due opuscoli Agli italiani e Il Partito d’azione e annuncia la nascita del Partito d’Azione, il cui programma è incentrato sull’unità repubblicana e assume la guerra per bande come strumento di lotta. | |
03/03/1853 | Sono impiccati nel Forte di Belfiore (MN) Tito Speri, Carlo Montanari e don Bartolomeo Graziosi. Dopo le sconfitte della I Guerra d'Indipendenza nel 1849, alcuni mantovani e veneti si organizzarono per raggiungere la libertà dall'Austria attraverso la cospirazione. Fra questi Carlo Poma, Tito Speri, don Enrico Tazzoli, prete di idee mazziniane, e l'ingegnere Montanari. La congiura fu scoperta dalla polizia austriaca e gli accusati furono mandati al patibolo. | |
19/03/1853 | È impiccato al Forte di Belfiore, a Mantova, il mazziniano Pietro Frattini. Suo malgrado fu coinvolto nell'attentato al commissario di polizia Filippo Rossi, accusato di aver ospitato i due sicari giunti da Brescia e aver custodito le loro armi. Ne conseguì l'arresto la sera del 26 ottobre 1852 e la condanna al patibolo per alto tradimento. | |
03/06/1853 | Muore a Torino Cesare Balbo, storico e uomo politico di orientamento neoguelfo, autore Delle speranze d’Italia. | |
01/07/1853 | Francesco Domenico Guerrazzi viene condannato a venti anni di lavori forzati. Il granduca di Toscana Leopoldo II commuta la pena in esilio. | |
02/09/1853 | Felice Orsini, inviato da Mazzini a promuovere un’insurrezione nel Ducato di Modena, viene arrestato da una compagnia di bersaglieri sardi. Condotto a Genova, dopo una breve detenzione è espulso dal Regno di Sardegna. | |
17/10/1853 | Si riunisce ad Asti il primo congresso delle società operaie di mutuo soccorso. | |
26/12/1853 | In Valle d’Aosta scoppia una grande sollevazione contadina originata dalla carestia. La rivolta è fomentata dal clero e dai conservatori ostili allo Statuto e alle leggi Siccardi. Il 29 dicembre un battaglione giunto da Ivrea arresta 200 rivoltosi; agli inizi del 1854 gli arrestati saliranno a 532. | |
31/01/1854 | A Torino muore Silvio Pellico. | |
26/03/1854 | Carlo III di Borbone, duca di Parma dal 1849, viene assassinato per vendetta personale da Antonio Carra, sellaio della corte ducale. | |
27/03/1854 | Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Russia la quale nel mese precedente ha occupato i principati danubiani di Moldavia e Valacchia. | |
10/04/1854 | Francia ed Inghilterra si impegnano ad accogliere nell’alleanza antirussa ogni paese che desideri entrarvi. | |
19/04/1854 | Cavour porta in Consiglio dei ministri, senza raccogliere grandi consensi, la proposta di aderire all’alleanza antirussa inviando un contingente di 15.000 uomini. | |
13/05/1854 | Felice Orsini sbarca presso La Spezia per ritentare un’insurrezione repubblicana nel Ducato di Modena. Avvistati dai bersaglieri, i rivoluzionari fuggono e si disperdono nelle campagne. | |
08/12/1854 | Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione. | |
08/01/1855 | Nel Parlamento del Regno di Sardegna inizia la discussione sul progetto di legge per la soppressione delle corporazioni religiose. | |
20/01/1855 | A Torino muore la regina Maria Adelaide d’Austria moglie di Vittorio Emanuele II. | |
26/01/1855 | Cavour presenta alla Camera l’atto di adesione del governo sardo all’alleanza franco-inglese stipulata nell’aprile del 1854 in funzione antirussa. L’annessa convenzione prevede l’invio in Crimea di un corpo di spedizione militare piemontese di 15.000. | |
02/03/1855 | A Torino la Camera approva la legge che prevede la soppressione delle corporazioni religiose e l’incameramento dei relativi beni. Il 23 maggio la legge sarà approvata anche dal Senato. | |
03/03/1855 | Il Senato subalpino approva il trattato di alleanza – già approvato dalla Camera il 10 febbraio – del Piemonte con la Francia e l’Inghilterra. | |
13/04/1855 | Parte da Torino il corpo di spedizione piemontese in Crimea. Nel marzo 1854, la regina Vittoria d'Inghilterra dichiarava ufficialmente guerra alla Russia a sostegno dell'Impero Ottomano; pochi giorni dopo lo stesso atto fu compiuto da Napoleone III. Anche il Regno di Sardegna si unì all'impresa: il presidente del Consiglio Conte di Cavour considerava infatti l'intervento un buon trampolino di lancio per entrare a far parte del gioco politico europeo, visto che cercava di assicurarsi l'appoggio di Londra e Parigi al fine di un esito positivo delle sue aspirazioni di liberazione del Lombardo-Veneto dall'occupazione austriaca. | |
26/04/1855 | Scoppia la cosiddetta “crisi Calabiana”. Monsignor Luigi Nazari di Calabiana, vescovo di Casale Monferrato, propone il pagamento di una somma annua a beneficio dei parroci (somma che gravava sul bilancio dello Stato) in cambio del ritiro della legge sulla soppressione degli ordini religiosi. Vittorio Emanuele II appoggia la proposta mentre Cavour e il Consiglio dei ministri rassegnano le dimissioni. | |
04/05/1855 | Cavour e il suo ministero sono riconfermati nell’incarico. | |
23/05/1855 | Il Senato piemontese approva la legge sulla soppressione degli ordini religiosi e l’incameramento dei beni ecclesiastici. La legge verrà firmata il 29 maggio dal re Vittorio Emanuele II. | |
01/07/1855 | Muore a Stresa (NO), in provincia di Novara, l’abate Antonio Serbati Rosmini. | |
04/07/1855 | Viene giustiziato nei pressi del Castello di San Giorgio a Mantova Pier Fortunato Calvi, ultimo dei "martiri di Belfiore". | |
26/07/1855 | Pio IX scomunica i deputati e i senatori del Regno di Sardegna che hanno approvato le leggi sulla soppressione degli ordini religiosi e l’incameramento dei beni ecclesiastici. | |
09/08/1855 | Muore a Torino il generale Guglielmo Pepe. | |
16/08/1855 | Sulle rive del fiume Cernaia, in Crimea, il corpo di spedizione piemontese si scontra vittoriosamente con l’esercito russo riportando 16 morti e 170 feriti. Cavour entrò nella coalizione anti-Russa nella guerra di Crimea, provocata dalle mire russe sull'Impero Ottomano, inviando un contingente dell'esercito. Ottenne così la possibilità di intervenire dalla parte dei vincitori alla Confernz di Parigi (25/02/1856) | |
20/11/1855 | Vittorio Emanuele II parte con Cavour e d’Azeglio per Parigi per incontrare Napoleone III in vista della pace, dopo che le truppe francesi hanno occupato Sebastopoli l’8 settembre. | |
01/02/1856 | A Vienna è firmato dai rappresentanti di Francia, Inghilterra e Russia il protocollo che sancisce ufficialmente la fine della guerra di Crimea. | |
25/02/1856 | A Parigi si apre il Congresso europeo per la pace. Il Congresso di Parigi si riunì nella capitale francese dal 25 febbraio al 16 aprile 1856 al fine di ristabilire la pace dopo la guerra di Crimea, combattuta vittoriosamente dall'Impero ottomano, Francia, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e Regno di Sardegna contro l'Impero russo. | |
16/04/1856 | A Parigi si chiude il Congresso per la pace. Cavour consegna ai ministri di Francia e Inghilterra un memoriale che illustra la posizione del Regno di Sardegna sulla situazione e le prospettive italiane. | |
21/05/1856 | Il governo francese in una nota diplomatica denuncia la situazione nel Regno delle Due Sicilie come un serio pericolo per la pace in Europa e invita il sovrano a varare un piano di riforme. | |
30/06/1856 | Il re di Napoli invita Napoleone III a non occuparsi delle questioni interne di un altro Stato. | |
08/1856 | Iniziano i primi contatti per costituire la Società nazionale, associazione che intende riunire intorno alla politica della monarchia sabauda moderati piemontesi, democratici e dissidenti mazziniani. | |
10/1856 | Francia e Inghilterra interrompono le relazioni diplomatiche con il Regno delle Due Sicilie in seguito al perdurante rifiuto del re Ferdinando II di Borbone di attuare riforme. | |
29/10/1856 | Le truppe austriache lasciano le città della Romagna dove erano entrate nel 1849. Rimangono tuttavia i presidi di Ancona e di Bologna. | |
20/11/1856 | L’imperatore Francesco Giuseppe inizia a Trieste un lungo viaggio nel Lombardo-Veneto. | |
22/11/1856 | Il barone Francesco Bentivegna, ex deputato liberale nel Parlamento di Sicilia, organizza la rivolta anti-borbonica in Sicilia con cui riesce ad occupare il comune di Mezzoiuso (PA), a liberare i prigionieri e a occupare il vicino paese di Villafrati (PA). Nei giorni successivi i rivoltosi si impadroniranno di Cefalù (PA). | |
20/12/1856 | Francesco Bentivegna viene fucilato; era stato arrestato in un casolare presso Corleone il 3 dicembre. Nella rivolta anti borbonica mancò l'effetto sorpresa; nel giro di due o tre giorni le truppe borboniche rioccuparono i paesi liberati e iniziò una feroce repressione: il Bentivegna fu catturato il 3 dicembre e condannato a morte mediante fucilazione da un tribunale militare. Dopo l'esecuzione, la condanna comminata, inoltre, senza testimoni, senza difensori, senza le forme di un giudizio legale, fu annullata poiché in appello fu ritenuto che la competenza spettasse al tribunale ordinario. La città di Corleone e la città di Palermo gli hanno dedicato una strada. Nella sua città natale è stato eretto un busto in sua memoria che si trova nella Villa Comunale, mentre a Mezzojuso si trova una targa commemorativa. | |
15/01/1857 | L’imperatore Francesco Giuseppe, nel corso della sua visita nel Lombardo-Veneto, entra a Milano. Cavour ribadisce alla Camera la politica antiaustriaca del Regno di Sardegna e la «Gazzetta del popolo» esce listata a lutto. | |
05/02/1857 | Il battaglione austriaco di presidio nel Ducato di Parma lascia definitivamente la città. | |
28/02/1857 | Il feldmaresciallo Joseph Radetzky è esonerato dalla carica di governatore generale del Lombardo-Veneto. Viene nominato al suo posto l’arciduca Massimiliano Ferdinando, fratello di Francesco Giuseppe. | |
14/03/1857 | Circa 300 detenuti politici dello Stato pontificio tentano la fuga dal forte di Paliano, in provincia di Frosinone. I capi della rivolta saranno condannati a morte, ma successivamente graziati da Pio IX. | |
22/03/1857 | L’Austria rompe le relazioni diplomatiche col Regno di Sardegna in seguito all’atteggiamento tenuto dal governo e dalla stampa piemontesi durante la visita dell’imperatore Francesco Giuseppe nel Lombardo-Veneto. | |
08/06/1857 | Carlo Pisacane progetta a Genova con Giovanni Nicotera e un gruppo di giovani mazziniani una spedizione sulla costa napoletana. | |
17/06/1857 | Il Parlamento piemontese approva definitivamente la legge sulla leva obbligatoria, estesa a tutti i giovani di venti e ventuno anni. | |
25/06/1857 | Ha inizio il tentativo insurrezionale di Carlo Pisacane che, dopo aver liberato i prigionieri (prevalentemente politici) del carcere di Ponza, sbarca a Sapri (SA) e si dirige verso l’interno. | |
30/06/1857 | Falliscono le insurrezioni progettate a Genova e a Livorno da Giuseppe Mazzini. | |
01/07/1857 | La banda guidata da Pisacane viene raggiunta e massacrata dal 7° battaglione dei cacciatori borbonici che uccidono 111 rivoltosi e fucilano 57 prigionieri. Carlo Pisacane, ferito, si suicida. | |
27/07/1857 | Giuseppe Mazzini lascia Genova e rientra in Inghilterra. | |
01/08/1857 | A Torino si costituisce ufficialmente la Società nazionale italiana. Il programma, redatto da Giuseppe La Farina, Daniele Manin e Giorgio Pallavicino, punta a creare “legami di unità” tra i patrioti e a far convergere gli sforzi verso l’obiettivo dell’unificazione d’Italia sotto la direzione della dinastia sabauda. | |
22/09/1857 | Muore a Parigi Daniele Manin. | |
16/12/1857 | Un violentissimo terremoto devasta l’Italia meridionale. | |
05/01/1858 | Muore a Milano il feldmaresciallo austriaco Joseph Radetzky. | |
14/01/1858 | A Parigi, Felice Orsini tenta di assassinare Napoleone III. | |
29/01/1858 | La corte criminale di Salerno apre il processo contro i sopravvissuti della spedizione di Sapri. Giovanni Nicotera e altri sei compagni saranno condannati a morte. La pena sarà poi commutata nel carcere a vita. | |
13/03/1858 | Felice Orsini viene decapitato a Parigi. | |
20/07/1858 | Nella località termale di Plombières, Cavour e Napoleone III definiscono un accordo per liberare l’Italia settentrionale dal dominio austriaco e per ridefinire l’assetto istituzionale della penisola italiana. | |
01/09/1858 | Mazzini fonda a Londra il periodico «Pensiero e Azione». | |
01/10/1858 | Cavour prepara un primo progetto di alleanza militare franco-piemontese per la guerra contro l’Austria. | |
19/10/1858 | Cavour approva un piano per l’insurrezione di Massa e Carrara da utilizzare come pretesto per lo scoppio delle ostilità. Contemporaneamente si definiscono i particolari della cessione di Nizza e di Savoia alla Francia, come contropartita dell’aiuto diplomatico e militare. | |
29/11/1858 | Muore a Torino don Ferrante Aporti, il fondatore degli asili per l’infanzia. | |
01/12/1858 | Garibaldi, chiamato a Torino dalla Società nazionale italiana, organizza, con l’autorizzazione di Cavour, un corpo speciale che assumerà il nome di Cacciatori delle Alpi. | |
01/1859 | Le diplomazie europee e la stampa internazionale parlano insistentemente della guerra tra il Regno di Sardegna e l’Austria. Truppe austriache vengono ammassate al confine con il Piemonte. Si verificano in diverse città una serie di manifestazioni al grido di “Viva VERDI” (giocando sull’equivoco tra il nome del grande musicista e la sigla di “Viva Vittorio Emanuele re d’Italia”). | |
10/01/1859 | Vittorio Emanuele II dichiara di fronte al Parlamento subalpino di “non essere insensibile al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi”. | |
13/01/1859 | L’università di Padova è chiusa dalle autorità austriache a causa delle manifestazioni studentesche a favore dell’unità italiana. | |
17/01/1859 | Vittorio Emanuele II e Giuseppe Girolamo Bonaparte, cugino di Napoleone III, definiscono in segreto i termini dell’alleanza tra la Francia e il Regno di Sardegna. L’accordo prevede l’aiuto francese nel caso che il Piemonte sia attaccato dall’Austria. | |
24/01/1859 | Viene firmata l’alleanza franco-piemontese. | |
30/01/1859 | Viene celebrato il matrimonio tra Giuseppe Napoleone, cugino di Napoleone III, e la giovanissima Maria Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Il matrimonio suggella l’alleanza franco-piemontese. | |
09/02/1859 | La Camera subalpina approva un prestito di 50 milioni di lire per fare fronte alle spese militari. | |
28/02/1859 | Mazzini e altri 102 repubblicani italiani in esilio a Londra pubblicano una dichiarazione contro la guerra di indipendenza condotta da Vittorio Emanuele II alleato di Napoleone III. | |
01/03/1859 | Giuseppe La Farina, a nome della Società nazionale italiana, dirama alcune istruzioni segrete agli affiliati della Toscana e delle Legazioni per prepararli a sollevarsi in occasione della guerra. | |
06/03/1859 | Sessantasei deportati napoletani, fra i quali Luigi Settembrini, Silvio Spaventa e Carlo Poerio, dirottano il veliero che doveva trasportarli in Brasile e sbarcano in Irlanda. | |
23/04/1859 | I plenipotenziari austriaci consegnano a Cavour l’ultimatum che intima al Regno di Sardegna di bloccare entro tre giorni i preparativi militari. In risposta la Camera approva un disegno di legge che conferisce al re i poteri dittatoriali per tutta la durata della guerra. | |
26/04/1859 | Il governo piemontese respinge l’ultimatum austriaco. Inizia la Seconda Guerra d'Indipendenza. Le operazioni vengono affidate a Napoleone III. | |
27/04/1859 | Firenze insorge alla notizia dello scoppio della guerra. Leopoldo II, rifiutatosi di aderire all’alleanza franco-sarda, è costretto a lasciare la città. Il governo provvisorio nato in città chiede a Vittorio Emanuele II di assumere la dittatura della Toscana per tutta la durata della guerra. Anche a Massa e Carrara due commissari straordinari assumono il potere in nome di Vittorio Emanuele II. | |
27/04/1859 | Con l’invasione del Piemonte da parte delle truppe austriache, comandate dal feldmaresciallo ungherese Ferencz Gyulai, ha inizio la seconda guerra d’indipendenza. | |
29/04/1859 | Il governo napoletano annuncia la propria neutralità di fronte al conflitto sardo-austriaco. | |
01/05/1859 | A Parma alcuni ufficiali chiedono che il Ducato entri in guerra a fianco del Piemonte. La duchessa lascia lo Stato dove si insedia, per soli tre giorni, una giunta provvisoria in nome di Vittorio Emanuele II. | |
04/05/1859 | A Parma l’esercito depone la giunta provvisoria e Maria Luisa di Borbone rientra in città. | |
14/05/1859 | Napoleone III arriva ad Alessandria e assume il comando supremo delle forze franco-piemontesi. | |
20/05/1859 | Nella battaglia di Montebello (PV) reparti francesi e della cavalleria piemontese fermano l’avanzata austriaca. | |
22/05/1859 | A Caserta muore Ferdinando II di Borbone; gli succede il primogenito Francesco II. | |
23/05/1859 | Al comando dei Cacciatori delle Alpi, Garibaldi varca il Ticino e occupa Varese. | |
27/05/1859 | I Cacciatori delle Alpi occupano Como. | |
30/05/1859 | L’esercito piemontese occupa Palestro (PV) e respinge il contrattacco austriaco. | |
04/06/1859 | Nella battaglia di Magenta le truppe franco-piemontesi sconfiggono gli austriaci che sono costretti ad abbandonare Milano e a ritirarsi verso le fortezze del quadrilatero (Legnago, Mantova, Peschiera e Verona). | |
08/06/1859 | Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano a Milano. | |
09/06/1859 | La duchessa di Parma Maria Luisa di Borbone lascia lo Stato. Una settimana più tardi un decreto del luogotenente del Regno di Sardegna, principe Eugenio di Carignano, affida il governo delle province parmensi al conte Diodato Pallieri. | |
11/06/1859 | Francesco V lascia il Ducato di Modena. Il Regno di Sardegna nominerà governatore di Modena Luigi Carlo Farini. | |
11/06/1859 | Nello Stato pontificio insorgono molte città delle Marche, della Romagna e dell’Umbria; offriranno tutte la dittatura a Vittorio Emanuele II. | |
12/06/1859 | I Cacciatori delle Alpi occupano Brescia. | |
12/06/1859 | A Bologna una dimostrazione popolare guidata da esponenti della Società nazionale costringe il cardinale legato, Giuseppe Milesi Pironi Ferretti, ad abbandonare la città. Viene costituita una giunta provvisoria che offre la dittatura a Vittorio Emanuele II. | |
16/06/1859 | Ferencz Gyulai viene esonerato dal comando delle truppe austriache che viene assunto dallo stesso imperatore Francesco Giuseppe. | |
20/06/1859 | Pio IX scomunica tutti gli insorti dello Stato pontificio. Un reggimento di mercenari svizzeri attacca la città di Perugia che viene riconquistata dopo un aspro combattimento. | |
24/06/1859 | Nelle battaglie di Solferino (MN) e di San Martino (MN) le forze franco-piemontesi sconfiggono l’esercito austriaco che ripiega oltre l’Adige. | |
30/06/1859 | I piemontesi stringono d’assedio Peschiera, mentre i francesi puntano su Verona. | |
05/07/1859 | Napoleone III invia una lettera a Francesco Giuseppe in cui propone l’apertura di negoziati per un armistizio. L’imperatore austriaco accetta la proposta. | |
08/07/1859 | I capi di stato maggiore degli eserciti austriaco, francese e piemontese firmano un armistizio valevole fino al 15 agosto. | |
11/07/1859 | Gli imperatori Napoleone III e Francesco Giuseppe si incontrano a Villafranca (VR), dove si accordano sui preliminari di pace in assenza dei piemontesi. L'Austria in segno di disprezzo cedette la Lombardia alla Francia che l'abrebbe consegnata al Piemonte. Alla notizia dell’armistizio Cavour si dimette e si ritira a Pallanza, sul Lago Maggiore. Massimo d’Azeglio, inviato a Bologna con poteri di governatore, forma un governo provvisorio nella città. | |
19/07/1859 | Alfonso Ferrero La Marmora forma un nuovo governo piemontese. | |
21/07/1859 | Il granduca di Toscana Leopoldo II abdica a favore del figlio Ferdinando per tentare di salvare la dinastia lorenese sul trono di Toscana. | |
28/07/1859 | Massimo d’Azeglio annuncia la fine del commissariato straordinario piemontese a Bologna e la convocazione di un’assemblea rappresentativa. | |
07/08/1859 | Si svolgono le elezioni dell’Assemblea toscana. La stragrande maggioranza degli eletti è composta da moderati legati alla Società nazionale italiana. | |
08/08/1859 | Giuseppe Mazzini rientra clandestinamente a Firenze. | |
08/08/1859 | Si apre a Zurigo la conferenza di pace. Per volontà della Francia vi partecipano anche i plenipotenziari del Regno di Sardegna. | |
14/08/1859 | Il governo provvisorio del Ducato di Parma indice un plebiscito per l’annessione al Regno di Sardegna privo tuttavia di un valore ufficiale. | |
19/08/1859 | A Parma a nome del governo provvisorio Luigi Carlo Farini decreta l’istituzione di un’assemblea eletta da tutti i cittadini al di sopra dei ventuno anni e capaci di leggere e scrivere; tale assemblea avrà il compito di votare una mozione di decadenza della dinastia borbonica. | |
20/08/1859 | L’Assemblea toscana approva all’unanimità l’unione al Piemonte. Il 16 agosto, all’inizio dei lavori, aveva dichiarato decaduta la dinastia lorenese. | |
21/08/1859 | L’Assemblea modenese delibera all’unanimità l’unione delle province modenesi al Regno di Sardegna. | |
06/09/1859 | L’Assemblea bolognese si dichiara favorevole all’annessione al Regno di Sardegna. | |
11/09/1859 | L’Assemblea parmense approva all’unanimità la decadenza della dinastia dei Borboni di Parma e l’annessione al Regno di Sardegna. | |
23/10/1859 | Il Parlamento piemontese approva due leggi presentate dal ministro Urbano Rattazzi. La prima estende alla Lombardia l’ordinamento provinciale e comunale del Piemonte e riorganizza le province; la seconda limita l’autonomia della magistratura accentuandone il controllo da parte dell’esecutivo. | |
06/11/1859 | Le assemblee rappresentative riunite a Parma, Modena, Bologna e Firenze deliberano di eleggere reggente il principe Eugenio di Carignano come passo intermedio verso l’annessione al Piemonte. Eugenio di Carignano dichiara di non poter accettare la reggenza e nomina il conte Carlo Boncompagni che assume il titolo di “governatore delle province collegate dell’Italia centrale”. | |
10/11/1859 | Si conclude a Zurigo la conferenza di pace che sancisce il nuovo assetto politico della penisola. L’Austria cede la Lombardia al Piemonte. | |
13/11/1859 | È promulgata a Torino la legge sull’ordinamento della pubblica istruzione, nota come legge Casati. La legge prevede, per i bambini, un biennio d’istruzione gratuita e obbligatoria. La spesa è a carico dei comuni. | |
16/01/1860 | A Torino si dimette il governo La Marmora. | |
21/01/1860 | Entra in carica il nuovo governo guidato da Cavour che assume anche i ministeri degli interni e degli esteri. È sciolta la Camera subalpina eletta nel 1857 e sono convocate nuove elezioni. | |
11/03/1860 | In Emilia e in Toscana sono indetti i plebisciti per scegliere tra l’annessione alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II e la costituzione di un regno separato. L’esito è di una schiacciante maggioranza per l’annessione alla monarchia sabauda. | |
12/03/1860 | Viene stipulato un accordo franco-piemontese per la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia. | |
25/03/1860 | Le elezioni politiche nel Regno di Sardegna, cui partecipano anche le popolazioni dei territori annessi, assicurano a Cavour una larga maggioranza parlamentare. | |
04/04/1860 | Scoppia a Palermo l’insurrezione siciliana che, nelle intenzioni dei democratici, avrebbe dovuto costituire l’occasione per una spedizione armata di volontari in Sicilia. Le truppe borboniche schiacciano a Palermo il tentativo di rivolta di Francesco Riso attaccando di sorpresa il convento della Gancia dove sono riuniti i congiurati. I comitati insurrezionali di Messina e Catania sospendono l’azione ma la rivolta si diffonde tra le campagne. | |
08/04/1860 | Garibaldi accetta la proposta di Francesco Crispi e di Nino Bixio di guidare una spedizione di volontari in Sicilia in soccorso dei rivoltosi. Vittorio Emanuele II e Cavour sono contrari all’impresa. | |
15/04/1860 | Si svolgono le votazioni a Nizza e in Savoia per l'annessione alla Francia. Il 29 maggio e il 10 giugno la Camera e il Senato torinesi ratificano a larga maggioranza la cessione dei due territori. | |
06/05/1860 | Parte da Quarto, presso Genova, la spedizione dei "Mille". Un migliaio di volontari, al comando di Giuseppe Garibaldi, partì nella notte tra il 5 e il 6 maggio da Quarto (nei pressi di Genova, nel territorio del Regno di Sardegna) alla volta della Sicilia, controllata dal Regno borbonico delle Due Sicilie. Lo scopo della spedizione era di appoggiare le rivolte scoppiate sull'isola e rovesciare il governo borbonico. I garibaldini sbarcarono l'11 maggio presso Marsala e, grazie al contributo di volontari meridionali e a rinforzi alla spedizione, aumentarono di numero, creando l'Esercito meridionale | |
11/05/1860 | I “Mille” di Garibaldi sbarcano a Marsala (TP). | |
14/05/1860 | A Salemi (TP) Garibaldi assume la dittatura della Sicilia a nome di Vittorio Emanuele re d’Italia. Francesco Crispi viene nominato segretario di Stato. | |
15/05/1860 | I “Mille” sconfiggono a Calatafimi (TP) le truppe borboniche che, mediocremente comandate, si ritirano a Palermo. | |
27/05/1860 | Le forze garibaldine, infoltite da bande di insorti siciliani e da volontari provenienti dal Regno di Sardegna, conquistano Palermo dopo tre giorni di combattimento. I soldati borbonici abbandonano la città. | |
31/05/1860 | A Palermo viene firmato un armistizio tra Garibaldi e il generale borbonico Giuseppe Letizia, con la mediazione dell’ammiraglio inglese George Mundy. | |
06/06/1860 | Mentre Garibaldi firma a Palermo con i rappresentati borbonici una convenzione che sancisce la fine del dominio borbonico nella capitale siciliana, giunge in città Giuseppe La Farina, al quale Cavour ha assegnato il compito di predisporre l'annessione dell'isola al Regno di Sardegna. | |
25/06/1860 | Ferdinando II di Borbone annuncia la concessione della Costituzione nel Regno delle Due Sicilie, un’amnistia generale, l’apertura di trattative con il Regno di Sardegna, l’adozione della bandiera tricolore, la separazione della Sicilia dal Regno di Napoli. | |
01/07/1860 | Nel Regno delle Due Sicilie è rimessa in vigore la Costituzione del 1848. | |
07/07/1860 | Garibaldi fa arrestare a Palermo Giuseppe La Farina, rappresentante di Cavour in Sicilia, accusato di cospirare contro il governo siciliano. | |
20/07/1860 | Nella battaglia di Milazzo (ME) le truppe garibaldine sconfiggono l’esercito borbonico. I soldati di Garibaldi possono entrare a Messina ottenendo così il controllo di tutta l’isola. | |
01/08/1860 | In appoggio ai garibaldini in Sicilia, tra giugno e agosto, sbarcano a Palermo quasi 15.000 volontari provenienti dall’Italia settentrionale, reclutati per la gran parte da un’organizzazione che fa capo ad Agostino Bertani. | |
04/08/1860 | A Bronte, in provincia di Catania, una rivolta contadina occupa le terre demaniali e i latifondi. Nino Bixio interviene con le sue truppe che ristabiliscono l’ordine con estrema durezza attraverso arresti e fucilazioni. | |
18/08/1860 | Le truppe garibaldine passano lo stretto di Messina e sbarcano in Calabria. | |
06/09/1860 | I garibaldini raggiungono Salerno, mentre Francesco II si ritira a Gaeta (LT). Il sindaco di Napoli e il comandante della guardia nazionale invitano Garibaldi a prendere possesso della città. | |
07/09/1860 | Garibaldi entra a Napoli accolto calorosamente dalla popolazione. Le truppe borboniche si ritirano sul Volturno. | |
07/09/1860 | Francesco II di Borbone, ritiratosi dapprima nella fortezza di Capua (CE), arriva a Gaeta (LT). Francesco II e la consorte giunsero a Gaeta alle ore 6:00 del 7 settembre 1860. Furono seguiti anche dai diplomatici stranieri presenti a corte: il nunzio apostolico Pietro Gianelli, il ministro della Russia principe Volkonskij, il ministro dell'Austria e il personale diplomatico di Brasile, Russia e Prussia. Il Re, tra i suoi primi atti, nominò nuovo capo del governo il generale Casella, ministro delle finanze il barone Salvatore Carbonelli, ministro della marina il retro ammiraglio Leopoldo Del Re, ministro della giustizia il duca di Lauria don Pietro Calà Ulloa e infine inviò telegrammi in tutto il Regno delle Due Sicile per informare i sudditi che il governo da quel giorno risiedeva in Gaeta. | |
11/09/1860 | Il governo piemontese invia un ultimatum alla Santa Sede chiedendo l’immediato congedo delle truppe mercenarie papaline. Alla risposta negativa della curia romana, l’esercito sardo, al comando di Enrico Cialdini, inizia le operazioni militari e varca il confine romagnolo. | |
18/09/1860 | Nella battaglia di Castelfidardo (AN) l’esercito piemontese sconfigge le truppe papali, guidate dal generale Christophe Lamoricière. | |
29/09/1860 | I soldati piemontesi occupano Ancona, ultimo nucleo di resistenza delle armate pontificie. | |
01/10/1860 | Nella battaglia del Volturno le truppe garibaldine sconfiggono l'esercito borbonico. | |
11/10/1860 | A Torino il Parlamento approva una legge che dispone le annessioni incondizionate dell'Italia centrale e meridionale. | |
21/10/1860 | Nel Regno delle Due Sicilie si svolge un plebiscito sull’annessione al Piemonte. | |
26/10/1860 | Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano nei pressi di Teano (CE). L’incontro è il preludio dell’imminente consegna dei poteri di Garibaldi al monarca sabaudo. | |
04/11/1860 | In Umbria e nelle Marche si svolgono i plebisciti per l’annessione al Regno sabaudo. | |
05/11/1860 | Inizia l'assedio di Gaeta. Terminerà il 13 febbraio 1861. | |
07/11/1860 | Vittorio Emanuele II entra a Napoli. Cessa il governo dittatoriale di Garibaldi. | |
09/11/1860 | Garibaldi parte per l’isola di Caprera in Sardegna. | |
17/11/1860 | Viene sciolta la Camera dei deputati del Regno di Sardegna per consentire l’elezione di un Parlamento che rappresenti i nuovi territori annessi. | |
27/01/1861 | Si svolgono le prime elezioni politiche generali per la formazione del Parlamento italiano. In base alla legge elettorale piemontese del 1848 - ora estesa alla Lombardia e agli altri stati annessi - il diritto di voto spetta appena all’1,9% della popolazione totale. La percentuale dei votanti è del 57,2%. | |
13/02/1861 | Termina l'assedio di Gaeta iniziato il 05/11/1860. La città di Gaeta, al confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, era difesa dai soldati dell'esercito delle Due Sicilie, ivi arroccati dopo la Spedizione dei Mille e l'intervento della Regia Armata Sarda. La caduta di Gaeta, insieme con la presa di Messina e l'assedio di Civitella del Tronto, portò alla proclamazione del Regno d'Italia. È stato uno degli ultimi grandi assedi condotti col metodo cosiddetto scientifico. L'esercito assediante fece uso infatti dei moderni cannoni a canna rigata che decretarono la fine delle fortificazioni costruite fuori terra | |
17/02/1861 | Finisce il Regno delle Due Sicilie, con la resa di Francesco II (Re "Francischiello") che lascia la fortezza di Gaeta ormai caduta in mano alle truppe piemontesi e fugge a Roma a bordo di un piroscafo francese. | |
18/02/1861 | A Torino si riunisce il primo Parlamento italiano; all’ordine del giorno sono la proclamazione del Regno d’Italia e il nuovo titolo del re Vittorio Emanuele II. | |
12/03/1861 | Il maggiore nucleo di resistenza borbonica ancora attivo nell’ex Regno delle Due Sicilie si arrende. Tuttavia, nuclei di militari rimasti fedeli a Francesco II di Borbone continueranno a combattere contro i “piemontesi” e si uniranno a bande di contadini. | |
13/03/1861 | Il deputato Marco Minghetti presenta alla Camera un progetto di decentramento dell’ordinamento amministrativo italiano, che prevede l’eliminazione del sistema centralizzato piemontese e affida ampi poteri agli enti locali (regioni, province, comuni). | |
17/03/1861 | Nasce ufficialmente il Regno d'Italia.Vittorio Emanuele II assume il titolo di re d'Italia. | |
17/03/1861 | Torino diventa capitale d'Italia. La prima Capitale del Regno subito dopo l'Unificazione. | |
23/03/1861 | Si costituisce il primo governo del Regno d'Italia. Cavour ne assume la presidenza. | |
25/03/1861 | Cavour definisce la posizione del governo italiano nei confronti della questione romana, e in due discorsi alla Camera sostiene che solo Roma può essere la capitale d’Italia. | |
05/1861 | Il governo italiano invia grossi contingenti militari nel Meridione contro il dilagare del brigantaggio. | |
09/05/1861 | Il Consiglio dei ministri prende atto della bocciatura in sede di commissione parlamentare dei disegni di legge presentati da Minghetti sul decentramento amministrativo. | |
06/06/1861 | A Torino, a soli cinquanta anni, muore improvvisamente Cavour. Bettino Ricasoli è incaricato di formare un nuovo governo. | |
13/06/1861 | A Reggio Calabria sbarca il legittimista spagnolo José Borjes che invita la popolazione a insorgere per restaurare Francesco II di Borbone. | |
07/1861 | Il brigantaggio dilaga nel Mezzogiorno. Bande di briganti, ingrossate da migliaia di contadini insorti, occupano decine di paesi in Basilicata, Calabria, Irpinia, Molise. I contadini del sud furono particolarmente danneggiati per l'inasprimento delle imposte indirette (che ricadevano sulle masse popolari) e dall'introduzione della coscrizione obbligatoria. Si diffuse così la piaga del brigantaggio | |
15/07/1861 | Il governo invia nel Mezzogiorno il generale Enrico Cialdini, investito dei pieni poteri militari e civili per la repressione del brigantaggio. | |
10/09/1861 | Ricasoli elabora un progetto di accordo con la Santa Sede, in linea con l’impostazione data da Cavour, e lo trasmette a Roma e a Parigi. La sua proposta non avrà nessun seguito. | |
09/10/1861 | I decreti Ricasoli estendono a tutta l’Italia l’ordinamento provinciale e comunale del decreto legge Rattazzi del 23 ottobre 1959. Tali decreti confermano la struttura centralizzata dello Stato, articolata in comuni, circondari e province. Cade definitivamente l’ipotesi di decentramento regionale proposta da Minghetti. Il generale Alfonso La Marmora prende il posto del generale Cialdini nella repressione del brigantaggio. | |
08/12/1861 | José Borjes viene catturato da un reparto di bersaglieri ed è fucilato a Tagliacozzo (AQ). Con la sua morte i Borbone abbandonano il proposito di trasformare il brigantaggio in un’insurrezione legittimista; continuano tuttavia ad aiutare i briganti con armi e denaro. | |
03/03/1862 | In seguito alle dimissioni del governo Ricasoli, Urbano Rattazzi forma il nuovo ministero. | |
09/03/1862 | A Genova si costituisce l’Associazione emancipatrice italiana presieduta da Garibaldi. Fra i vari punti del programma c’è quello della lotta per Roma capitale. | |
12/07/1862 | La Camera dei deputati approva il progetto di legge per l’unificazione del sistema monetario italiano. In tutta Italia è adottato un sistema bimetallico a base decimale. | |
20/07/1862 | Garibaldi pronuncia a Marsala il giuramento “O Roma o morte”, destinato a diventare la parola d'ordine delle manifestazioni per Roma capitale. | |
09/08/1862 | La Camera dei deputati approva la legge per l’unificazione tributaria italiana. | |
20/08/1862 | Nelle province napoletane è decretato lo stato d’assedio per bloccare la spedizione di Garibaldi contro lo Stato pontificio. | |
25/08/1862 | Garibaldi sbarca in Calabria e si accampa sull’Aspromonte. | |
29/08/1862 | Mentre muove dall'Aspromonte alla testa di 1.300 volontari, Garibaldi è intercettato dalle truppe regie che cercano di bloccarlo; nello scontro a fuoco resta ferito ed è fatto prigioniero. | |
09/1862 | La notizia del ferimento e della cattura di Garibaldi provoca violente manifestazioni antigovernative in tutta Italia. | |
27/09/1862 | In occasione delle nozze della principessa Maria Pia di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II, il re concede un’amnistia per tutti i coinvolti nei fatti dell’Aspromonte e Garibaldi può tornare in libertà. | |
29/11/1862 | Il ministero Rattazzi si dimette in seguito alle proteste per gli avvenimenti dell’Aspromonte. | |
08/12/1862 | Luigi Carlo Farini vara un nuovo governo. | |
16/12/1862 | La Camera dei deputati istituisce una commissione di inchiesta per studiare il fenomeno del brigantaggio. | |
24/03/1863 | Luigi Carlo Farini si dimette dalla presidenza del Consiglio a causa di evidenti segni di squilibrio mentale. Lo sostituisce Marco Minghetti. | |
05/1863 | La commissione d’inchiesta sul brigantaggio conclude i lavori. Pur raccomandando provvedimenti di natura economico-sociale, propone per l’immediato una legge speciale di carattere fortemente repressivo. | |
15/08/1863 | È promulgata la legge speciale contro il brigantaggio (nota come legge Pica, dal nome del deputato proponente). La legge stabilisce misure fortemente repressive, fra cui l’amministrazione della giustizia attraverso tribunali militari e la fucilazione per chiunque opponga resistenza armata. | |
31/12/1863 | Vengono pubblicate le prime statistiche sull’analfabetismo nel Regno d’Italia: tra gli analfabeti e coloro che sanno appena leggere il fenomeno riguarda circa l’80% della popolazione. | |
21/03/1864 | Il Parlamento approva la legge che istituisce la Banca d'Italia. | |
03/04/1864 | Garibaldi compie un viaggio in Inghilterra accompagnato da forti manifestazioni di entusiasmo popolare. | |
15/09/1864 | A Parigi Italia e Francia firmano la “convenzione di settembre” relativa alla questione romana. La convenzione prevede il ritiro entro due anni delle truppe francesi di stanza a Roma e l’impegno da parte italiana a non attaccare Roma, a trasferire la capitale da Torino a Firenze, a rispettare l’integrità dello Stato pontificio e ad accollarsi una parte del debito pubblico dello Stato della Chiesa. | |
18/09/1864 | La commissione di guerra presieduta dal principe Eugenio di Carignano decide che Firenze è la città più adatta a diventare la nuova capitale. | |
21/09/1864 | A Torino si svolgono violente manifestazioni popolari contro l’ipotesi di un trasferimento della capitale. La forza pubblica, affiancata da reparti dell’esercito, spara sui dimostranti. | |
23/09/1864 | Il re impone le dimissioni al ministero Minghetti, accusandolo di aver represso con ferocia e incompetenza la rivolta torinese. | |
28/09/1864 | La Marmora forma un nuovo governo. | |
19/11/1864 | La Camera dei deputati approva il trasferimento della capitale da Torino a Firenze. | |
08/12/1864 | Pio IX pubblica l'enciclica Quanta cura, con in appendice il "Sillabo" che elenca dettagliatamente gli "errori" del mondo moderno, comprendendovi anche il liberalismo, oltre che il socialismo e il comunismo. | |
01/1865 | A Torino per tutto il mese proseguono le dimostrazioni popolari contro il trasferimento della capitale. | |
03/02/1865 | Vittorio Emanuele II lascia Torino per stabilirsi a Firenze. | |
20/03/1865 | È promulgata la legge di unificazione amministrativa del Regno d’Italia. Il testo consta di sei allegati riguardanti la legge comunale e provinciale, la legge sulla pubblica sicurezza, sulla sanità pubblica, sul Consiglio di Stato, sul contenzioso amministrativo. | |
02/04/1865 | È promulgata la legge che autorizza l’entrata in vigore in tutto il Regno d’Italia del codice civile e di quello di procedura civile, del codice di commercio e della marina mercantile. | |
08/1865 | Casi di colera sono segnalati ad Ancona e in diverse altre città. Dalle Marche l’epidemia si diffonde, fra settembre e ottobre, in gran parte dell’Italia meridionale. | |
05/11/1865 | In base a quanto stabilito nella “convenzione di settembre”, inizia la partenza delle truppe francesi da Roma. | |
31/12/1865 | Dopo una difficile crisi di governo viene formato un nuovo ministero presieduto dal generale Alfonso Ferrero La Marmora. | |
01/01/1866 | In tutto il Regno d’Italia entrano in vigore i nuovi codici civili, penali e commerciali. Solo in Toscana rimane in vigore il codice penale preunitario del 1853. | |
08/04/1866 | L’Italia firma un trattato segreto di alleanza con la Prussia in caso di un conflitto austro-prussiano, si impegna ad entrare in guerra contro l’Austria, in cambio del Veneto e degli altri territori italiani ancora sotto il dominio asburgico. | |
27/04/1866 | Inizia la mobilitazione dell'esercito italiano con la chiamata di 130.000 riservisti. Migliaia di volontari accorrono per essere arruolati; Garibaldi si mette a disposizione del re. | |
01/05/1866 | Il governo dispone l'introduzione del corso forzoso della moneta e sospende di conseguenza la convertibilità dei biglietti di banca. Il corso forzoso, detto anche sistema a carta moneta inconvertibile, si intende un sistema monetario in cui vige la non convertibilità tra la moneta e l'equivalente in metallo prezioso (oro e argento, di solito), laddove esso è bilanciato sul valore dell'oro (sistema aureo). Con il corso forzoso, il deficit statale viene finanziato emettendo moneta in misura superiore alle riserve di metallo prezioso possedute dalla banca centrale senza con questo procedere alla svalutazione della parità aurea. | |
17/06/1866 | La Prussia dichiara guerra all'Austria. | |
20/06/1866 | Inizia la Terza Guerra d’Indipendenza. L'Italia dichiara guerra all'Austria; l’inizio delle ostilità è fissato per il 23 giugno; Vittorio Emanuele II assume il comando dell’esercito. Ebbe origine dalla necessità dell'Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l'influenza dell'Austria sulle rispettive nazioni. | |
24/06/1866 | L’esercito italiano è sconfitto a Custoza (VR). Passato il confine, una parte dell'esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu sconfitta nella battaglia di Custoza. | |
03/07/1866 | I prussiani sconfiggono gli austriaci nella battaglia di Sadowa, in Boemia. Il giorno seguente il governo di Vienna chiede la mediazione di Napoleone III per offrire all’Italia l’immediata cessione del Veneto in cambio di un armistizio. | |
07/07/1866 | È promulgata la legge che consente la requisizione a favore del demanio dei beni delle congregazioni e degli ordini religiosi. | |
20/07/1866 | La flotta italiana, comandata da Carlo Pellion di Persano, è duramente sconfitta a Lissa e nei pressi dell’isola dalmata subisce l’affondamento di due navi. La battaglia di Lissa, nell'ambito della terza guerra d'indipendenza italiana, si svolse sul mar Adriatico nelle vicinanze dell'isola omonima, tra la Kriegsmarine, la Marina da Guerra dell'Impero austriaco e la Regia Marina del Regno d'Italia. Fu la prima grande battaglia navale tra navi a vapore corazzate e l'ultima nella quale furono eseguite deliberate manovre di speronamento. | |
21/07/1866 | Garibaldi, con i suoi volontari, sconfigge gli austriaci a Bezzecca (TN) e una colonna avanza fino a pochi chilometri da Trento. | |
09/08/1866 | Il governo ordina a Garibaldi di ritirarsi dal Trentino, poiché “considerazioni politiche esigono imperiosamente la conclusione dell’armistizio”. Garibaldi risponde con "Obbedisco". | |
12/08/1866 | A Cormons (GO) è siglato un armistizio di quattro settimane fra Italia e Austria. L'accordo portò, il 3 ottobre dello stesso anno, alla pace di Vienna. | |
23/08/1866 | Austria e Prussia firmano a Praga un trattato di pace che prevede, fra l’altro, la cessione del Veneto alla Francia, che a sua volta lo cederà all’Italia. | |
03/10/1866 | Italia e Austria firmano il trattato di pace a Vienna. Il trattato conserva la clausola della cessione del Veneto all’Italia attraverso la consegna a Napoleone III. | |
19/10/1866 | A Venezia si svolge la cerimonia di cessione del Veneto al Regno d’Italia, presente il rappresentante francese. | |
21/10/1866 | Un plebiscito sancisce l’unione del Veneto all’Italia. | |
11/12/1866 | Le ultime truppe francesi lasciano Roma, dando piena esecuzione alla “convenzione di settembre”. | |
15/04/1867 | Il Senato, costituitosi in Alta corte di giustizia, condanna l’ammiraglio Persano, comandante della flotta italiana sconfitta a Lissa nel 1866, alle dimissioni e alla perdita del grado per gravi responsabilità nella condotta della battaglia. | |
15/08/1867 | È promulgata la legge per la “soppressione di enti ecclesiastici e la liquidazione dell’asse ecclesiastico”. La legge riguarda circa 25.000 enti ecclesiastici, il cui patrimonio viene assegnato allo Stato. | |
24/09/1867 | Garibaldi, che da marzo ha rilanciato in decine di comizi la parola d'ordine di Roma capitale, viene arrestato a Sinalunga (Siena). Dopo una breve prigionia ad Alessandria viene condotto a Caprera. | |
20/10/1867 | Garibaldi fugge da Caprera e raggiunge Firenze, dove assume il comando di 9.000 uomini. | |
22/10/1867 | A Roma un gruppo di insorti tenta invano di occupare il Campidoglio e la caserma Serristori. Il tentativo è represso dai reparti pontifici. | |
27/10/1867 | Il presidente del Consiglio Urbano Rattazzi si dimette in seguito ai contrasti con il re sulla politica da seguire nei confronti della crisi romana e alle accuse di connivenza con i volontari garibaldini. Luigi Federico Menabrea costituisce un nuovo ministero. | |
03/11/1867 | I garibaldini si scontrano a Mentana, nelle vicinanza di Roma, con i reparti pontifici; dopo un iniziale successo, l'intervento di reparti francesi di stanza a Civitavecchia li respinge in territorio italiano, dove Garibaldi è arrestato dalle truppe regie e rinviato a Caprera. | |
22/12/1867 | Il governo Menabrea, messo in minoranza alla Camera per l’atteggiamento rinunciatario sul programma di Roma capitale, si dimette. | |
05/01/1868 | È costituito il II ministero Menabrea. | |
21/05/1868 | La Camera approva la legge istitutiva di un'imposta sul macinato, la quale prevede appunto il pagamento di una tassa per ogni quintale di cereali macinati. Il pagamento deve avvenire nelle mani del mugnaio prima del ritiro delle farine. | |
24/11/1868 | A Roma vengono eseguite due condanne a morte per il tentativo di insurrezione del 22 ottobre 1967. Invano Vittorio Emanuele II aveva invocato la grazia di Pio IX per i condannati. | |
10/12/1868 | Altri due responsabili dell’insurrezione romana vengono condannati a morte, cinque al carcere a vita, sedici a varie pene detentive. | |
01/01/1869 | L’entrata in vigore della tassa sul macinato provoca rivolte e agitazioni contadine in quasi tutta la penisola e in particolare in Lombardia, dove molti mugnai sospendono l’attività per protesta, in Emilia e in Romagna. | |
05/02/1869 | Carlo Cattaneo muore in Svizzera, a Castagnola di Lugano, dove viveva in volontario esilio dal 1848, perché contrario all’annessione della Lombardia al Piemonte e al centralismo dello Stato unitario italiano. | |
09/11/1869 | Vittorio Emanuele II sposa morganaticamente Rosa Vercellana Guerrieri (unione fra l’appartenente a una casata reale o nobiliare e una non nobile, in cui né alla consorte né ai figli è estesa la condizione giuridica del marito e padre, né sono garantiti diritti di successione). | |
08/12/1869 | Si apre a Roma il Concilio ecumenico Vaticano I, convocato nel giugno dell'anno precedente. | |
10/03/1870 | Il ministro delle finanze Quintino Sella presenta alla Camera un disegno di legge comprendente severi provvedimenti economici per pareggiare il bilancio dello Stato. | |
18/07/1870 | Il Concilio Vaticano I approva a larga maggioranza il dogma dell'infallibilità del papa nelle definizioni ex cathedra in materia di fede e di morale. | |
18/08/1870 | La Francia, in grave difficoltà nella guerra che dal 19 luglio la oppone alla Prussia, ritira da Roma l'ultimo contingente ancora di stanza in Italia. | |
01/09/1870 | Napoleone III è sconfitto a Sedan. | |
05/09/1870 | Il governo italiano decide all’unanimità di occupare Roma, previo un ultimo tentativo di accordo con Pio IX per evitare lo scontro armato. | |
10/09/1870 | Pio IX respinge la proposta di trattative con il governo italiano. | |
12/09/1870 | I soldati italiani penetrano nello Stato pontificio e giungono a Roma senza incontrare resistenza. | |
20/09/1870 | I soldati italiani entrano a Roma presso Porta Pia. Il generale Cadorna e il generale Hermann Kanzler, comandante delle truppe pontificie, firmano la capitolazione della città. Il Papa si rifugia nei palazzi del Vaticano. Questo evento segna la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale dei Papi. | |
02/10/1870 | Un plebiscito sancisce l'annessione di Roma e del Lazio al Regno d'Italia. | |
01/11/1870 | Pio IX con l’enciclica Respicientes ea condanna l’occupazione dei territori della Santa Sede, denuncia la condizione di “cattività” in cui è venuto a trovarsi, scomunica il re d’Italia e tutti coloro che hanno partecipato all’occupazione dello Stato pontificio. | |
20/11/1870 | Nelle nuove elezioni politiche generali si registra un forte astensionismo, dovuto alla propaganda del clero che invita i cattolici a disertare le urne in segno di protesta contro l’occupazione di Roma. | |
23/12/1870 | La Camera dei deputati approva il progetto di legge presentato da Giovanni Lanza per il trasferimento della capitale a Roma entro il 30 giugno 1871. | |
18/01/1871 | Il 18 gennaio nella reggia di Versailles viene proclamatol’Impero tedesco. | |
1871 | Nel quadro della «febbre bancaria», che coinvolge i mercati finanziari italiani, nasce a Roma la Banca generale. | |
1871 | Il Reich tedesco avvia la riforma monetaria che porterà l’adozione del metro aureo. In una valuta basata sul sistema aureo le monete di maggior valore erano coniate anche in oro. | |
1872 | Giovanni Battista Pirelli fonda a Milano l’omonima impresa. | |
1873 | Crisi finanziaria internazionale: ha inizio una fase recessiva. | |
1875 | Nell’esercizio finanziario 1875-76 la Destra storica consegue il pareggio di bilancio. | |
1876 | La Sinistra storica sale al potere: diventa presidente del Consiglio Agostino Depretis. | |
1877 | La legge Coppino introduce l’obbligatorietà dell’istruzione elementare. | |
1878 | Il Parlamento approva la nuova tariffa generale semiprotezionistica. | |
1878 | I Paesi aderenti all’Unione monetaria latina decidono di sospendere la coniazione degli scudi d’argento («bimetallismo zoppo»). | |
07/04/1881 | Il progetto di legge del ministro delle Finanze Agostino Magliani per l’abolizione del corso forzoso è approvato dal Parlamento. Corso forzoso: emissione di moneta in misura superiore alle riserve di metallo prezioso possedute dalla banca centrale senza con questo procedere alla svalutazione della parità aurea. | |
22/01/1882 | Con la legge del 22 gennaio il numero degli elettori aumenta da circa 600.000 a oltre 2 milioni. | |
20/05/1882 | L’Impero austro-ungarico, l’Impero di Germania e il Regno d’Italia firmano la Triplice alleanza. | |
25/05/1882 | Il 25 giugno viene approvata la legge Baccarini sulle bonifiche. Con essa lo Stato interviene con opere pubbliche migliorando le condizioni geologiche del territorio italiano. Lo scopo principale della normativa era quello di vincere la malaria operando un vasto piano di bonifiche. | |
1884 | Nascono la Società altiforni, acciaierie e fonderie Terni e la Edison. | |
05/02/1885 | Inizia l'attività coloniale italiana. Quando gli egiziani dovettero ritirarsi dal corno d'Africa nel corso del 1884, i diplomatici italiani fecero un accordo con la Gran Bretagna per l'occupazione del porto di Massaua (avvenuta nel 1885) che assieme ad Assab formò i cosiddetti possedimenti italiani nel mar Rosso (dal 1890, dopo l'acquisizione anche di Asmara, raggruppati nella Colonia eritrea). L'occupazione coinvolse un corpo di spedizione di 1500 bersaglieri comandato dal colonnello Tancredi Saletta, e si svolse in modo pacifico. | |
1885 | Conferenza monetaria internazionale di Parigi: i Paesi dell’Unione latina imboccano la strada del "gold standard". Sistema di monometallismo aureo, per cui la circolazione è composta di monete d’oro e di biglietti di banca pienamente convertibili in monete d’oro e viceversa, e vige libertà di coniazione e di fusione nonché di importazione e di esportazione del metallo. regolerà le relazioni economiche internazionali dal 1870 alla Prima guerra mondiale | |
01/03/1886 | Legge Messedaglia sulla perequazione fondiaria: si delibera la compilazione di un catasto geometrico-particellare, operazione che si effettuerà in circa 70 anni. Legge n. 3682 del 1° marzo 1886 (Legge Messedaglia) per provvedere in tutto il regno alla formazione di un Catasto Geometrico Particellare uniforme fondato sulla misura e sulla stima allo scopo di accertare la proprietà immobiliare e perequare l'imposta fondiaria: Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.) | |
1886 | Primi provvedimenti di legislazione sociale a tutela del lavoro minorile e femminile. | |
29/07/1887 | Diventa presidente del Consiglio Francesco Crispi. Figura di spicco del Risorgimento, fu uno degli organizzatori della Rivoluzione siciliana del 1848 e fu l'ideatore e il massimo sostenitore della spedizione dei Mille, alla quale partecipò. Inizialmente mazziniano, si convertì agli ideali monarchici nel 1864. Anticlericale e ostile allo Stato Pontificio. I suoi governi si distinsero per importanti riforme sociali (come il codice Zanardelli che abolì la pena di morte e introdusse la libertà di sciopero) ma anche per la lotta agli anarchici e ai socialisti, i cui moti dei Fasci siciliani furono repressi con la legge marziale. In campo economico il suo quarto governo migliorò le condizioni del Paese. Crispi sostenne tuttavia una dispendiosa politica coloniale in Africa che, dopo alcuni successi, portò alla disfatta di Adua del 1896, evento che portò alla fine della sua carriera politica. Il suo avversario politico principale fu Giovanni Giolitti che lo sostituì alla guida del Paese. | |
1887 | Adozione di una tariffa doganale generale di stampo nettamente protezionistico. | |
1888 | Inizio della guerra commerciale con la Francia, che durerà fino al 1898. | |
1889 | Approvazione del codice penale (Zanardelli). | |
14/07/1889 | FRANCIA. a Parigi, dove si stava svolgendo l'Esposizione universale (nel centenario della presa della Bastiglia), viene fondata la "Seconda Internazionale" dai partiti socialisti e laburisti europei. Tra le azioni più famose della Seconda Internazionale c'è la proclamazione del 1º maggio come giornata internazionale dei lavoratori. Inoltre, venne deciso che i sindacati fossero indipendenti dai partiti e che si dedicassero esclusivamente alla conquista di vantaggi economici immediati per i lavoratori senza partecipare attivamente al processo di trasformazione sociale, come fu invece nella teoria di Vladimir Lenin. In quell'occasione, tra l'altro, venne eretta la "Tour Eiffel". | |
02/05/1889 | Trattato di Uccialli. L'esercito italiano di stanza a Massaua occupò (1889) una parte dell'altopiano etiopico, compresa la città di Asmara, sulla base di precedenti ambigui accordi fatti con Menelik il quale, con la morte del rivale, era riuscito a farsi riconoscere Negus Neghesti. A seguito del trattato di Uccialli, Menelik accettò la presenza degli italiani sull'altopiano e di utilizzare l'Italia come canale di relazione con Paesi esteri. Quest'ultimo riconoscimento venne trascritto come obbligatorio nella versione italiana del trattato, comunicata alle altre potenze europee, ma come semplice opzione nella versione in lingua amarica. Per le leggi internazionali dell'epoca, riconoscere l'obbligo a servirsi di un certo Paese significava l'accettazione esplicita di un protettorato. Il trattato pose le basi per lo scoppio di un conflitto e la successiva avanzata italiana in Abissinia. Dopo la sconfitta che l'Italia subì il 1º marzo 1896 nella battaglia di Adua, il 26 ottobre 1896 fu conclusa la pace di Addis Abeba, con la quale l'Italia rinunciava alle sue mire espansionistiche in Abissinia. La disfatta provocò forti reazioni in tutta Italia: vi fu chi propose un immediato rilancio del progetto coloniale e chi, come una parte del partito socialista, propose di abbandonare immediatamente queste imprese. | |
1890 | Inizia il periodo coloniale italiano. Il governo italiano sceglie di trovare dei territori come sbocco dell’emigrazione, la Libia era un territorio vicino all’Italia che sarebbe potuto essere utilizzato per far emigrare i contadini del Sud che erano disoccupati. Nel 1890 venne conquistata la Somalia visto che l’8 febbraio 1889 era stato ratificato il protettorato sul Sultano di Obbia, in seguito esteso verso le località costiere di Uarsceik, Mogadiscio, Merca, Brava e Athaleh. La conquista coloniale italiana fu costosa e per niente facile. Ci furono tensioni forti e sconfitte contro l’impero etiope della Bissinia. | |
15/05/1891 | Viene emanata l’enciclica "Rerum novarum" di Leone XIII sulla "questione sociale". Per la prima volta la Chiesa cattolica prese posizione in ordine alle questioni sociali e fondò la moderna dottrina sociale della Chiesa. L'enciclica è un testo importantissimo dell'Ottocento, che insieme al Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels e al Saggio sulla libertà di Mill può fornire un quadro completo delle posizioni sociali risalenti alla nascita della borghesia. | |
1892 | A Genova nasce il Partito dei lavoratori italiani, poi Partito socialista italiano (Psi). | |
01/03/1896 | Le truppe italiane vengono sconfitte ad Adua, in Etiopia; seguirà la caduta del governo Crispi. | |
1898 | L’impennata del prezzo del grano e del pane scatena disordini in tutta Italia. | |
05/1898 | A Milano il generale Bava Beccaris fa sparare sulla folla, uccidendo un centinaio di persone. | |
1899 | A Torino nasce la Fiat. |