Progetto allo studio

Insieme, per un autentico futuro dell'ANGET, ripartendo dalle radici, per riappropriarci della nostra storia.

(a cura del Gen. Luigi Infussi)

Prefazione.

Archiviata anche la  LXV Sessione Ordinaria del Consiglio Nazionale A.N.G.E.T., la prima nella storia effettuata in modalità "online" e in un unica giornata, in molti potrebbero chiedersi quale futuro immaginarsi a breve o medio termine per il nostro Sodalizio. 
L’ assiduo e incostante “interesse” della politica all’associazionismo di ogni tipo negli ultimi tempi  e la vertiginosa caduta del numero di soci iscritti sono difficoltà oggettive del momento, comuni a gran parte dei sodalizi militari, da superare  INSIEME con determinazione, non più contando emotivamente su di “un Uomo solo al Comando", ma con iniziative concrete da subito: bisogna ripartire “riscoprendo” , “rispolverando” i principi e i valori ispiratori della nostra Associazione; quel sentimento forte di appartenenza, quell’ IMPEGNO che abbiamo ereditato da Coloro che ci hanno preceduto, sono ancora l’unica garanzia per realizzare e  tramandare un progetto destinato a tutelare VALORI, TRADIZIONI e IDEALI, soprattutto attraverso un costante attento e partecipato ascolto delle aspettative e delle problematiche vissute nelle Sezioni , che rappresentano la struttura portante del nostro Sodalizio.
Insomma le spinte ideali che sostengono la CONTINUITA’ dell’ Associazione, pur nell’attrito delle attuali criticità (crisi internazionale, CoVid "19"......),  non si sono affievolite, anzi ci incoraggiano a superare gli ostacoli e le difficoltà di tutti i giorni. Pervengono, comunque e nonostante tutto, confortanti segnali di fiducia dalle Sezioni, in gran parte ben radicate nelle Regioni, nel contesto delle Istituzioni Locali e della società civile.
Bisogna “Ripartire” perseguendo le Finalità indicate dall’ articolo 3 dello Statuto, senza trascurarne od ometterne alcuna, aumentando il flusso delle informazioni, chiedendo a tutti un contributo di pensiero e di azione,accertando e valorizzando le potenziali abilità dei singoli e del collettivo ,  promuovendo le nostre attività, serrando le fila,come è giusto che sia, dalla Presidenza alle Sezioni ai Soci,passando per i Delegati, fondamentali per lo sviluppo della Associazione, insomma finalmente avviare un “lavoro di Squadra”, dove ognuno svolge la propria funzione,la propria "mission".
Sembrerebbe una rivisitazione in chiave moderna,ma invece è solo tornare all'Antico.
Relativamente, ad esempio , al “ concorrere al Servizio Nazionale della Protezione Civile", in analogia a quanto avviene negli altri sodalizi, bisognerà finalmente dare il giusto impulso, un riassetto, un riordino, al fine di non venir meno a una delle finalità oggi più efficace e sentita, autentica motivazione storica dell’ANGET.
Per  entrare ancora di più nel merito, la nostra Presidenza ha già presentato e diffuso, da qualche mese un progetto, sulle "ricognizioni delle infrastrutture finalizzate all'individuazione dei rischi" (vedi) , in relazione ai danni provocati da pubbliche calamità e, soprattutto, dalla vetustà e scarsa manutenzione, oltre ad una serie di modalità, che ho già promosso in più  occasioni,con il fine ultimo di spronarci a guardare avanti, con la stessa ottica, collaborando e condividendo gli stessi obiettivi.
L’ esodo forzato e massiccio verso la “quiescenza” negli ultimi cinque anni, così pure la “contrazione” della spesa, hanno  inesorabilmente “assottigliato” il potenziale “formativo e conoscitivo” delle nostre Scuole, dell’ I.S.C.A.G. e dei Reparti. La nostra Associazione,per fare un altro esempio ,  potrebbe promuovere una “altra” forma di volontariato verso le “nostre” Armi e verso la F.A..(peraltro già timidamente ed in  piccolissima parte in atto), per il concorso alla formazione del personale in servizio. Tutte le attività oggi possono essere realizzate, talora a fatica, a causa delle oggettive ristrettezze di bilancio, sulla base delle  entrate derivanti sostanzialmente dalle quote associative. Per alzare “l’ asticella” delle nostre potenzialità, si impone quindi prioritariamente, mediante l’attivo e appassionato contributo di ognuno di Noi, di promuovere le nostre attività  presso le Sedi dei nostri Reparti, “ rientrando” nelle caserme a far parlare di Noi e di cosa rappresentiamo, ripartendo di fatto da nuove campagne associative . Solo rafforzando la convinzione comune di restare uniti, non solo contandoci e analizzandoci come una realtà numerica e formale, ma  rapportandoci  in una reciproca profonda dimensione di solidarietà tra singoli e di gruppo, senza distinguo alcuno nè tantomeno personalismi o perplessità, ci sarà dato modo di riappropriarci della nostra Storia, della nostra identità e  peculiarità, con la efficienza e visibilità in grado di esaltare la credibilità del nostro futuro, verso traguardi di progresso.


Gen.B. Luigi INFUSSI

 

 

 

 

 

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